"Grazie per la vostra simpatia". Benedetto XVI ha risposto così ai circa 8mila fedeli riuniti nell'Aula Paolo VI per l'udienza generale. L'avevano interrotto con un lungo applauso mentre si apprestava a spiegare le ragioni della sua rinuncia al pontificato. "Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni non facili per me la forza della vostra preghiera. Ringrazio tutti per l’amore e la preghiera con cui mi avete accompagnato. Continuate a pregare per me, per il futuro Papa e per la Chiesa". Poi il passaggio più atteso, quello in cui è tornato a parlare della sua decisione.
"Cari fratelli e sorelle, come sapete ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato il 19 aprile 2005. Ho fatto questa scelta in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede. Mi sostiene e mi illumina - ha detto ancora il Papa - la certezza che la Chiesa è di Cristo, il quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura".
Nella sua catechesi il Papa cita tre giganti della spiritualità mondiale, ma anche tre figure controverse: il teologo ortodosso Pavel Florenskij, Dorothy Day, campionessa dei diritti dei lavoratori, cattolica di origini protestanti, icona "pro life" dopo aver abortito, ed Etty Hillesum, giovane donna ebrea olandese morta nel campo di concentramento nazista di Auschwitz dopo aver lasciato un celebre diario del suo dialogo a dir poco singolare con Dio e la fede.
Matrimonio, aborto, eutanasia ed embrioni
"Oggi - ha proseguito il Santo Padre - non si può più essere cristiani come semplice conseguenza del fatto di vivere in una società che ha radici cristiane. Anche chi nasce da una famiglia cristiana ed è educato religiosamente deve, ogni giorno, rinnovare la scelta di essere cristiano, cioè dare a Dio il primo posto, di fronte alle tentazioni che una cultura secolarizzata gli propone di continuo, di fronte al giudizio critico di molti contemporanei. Le prove a cui la società attuale sottopone il cristiano, infatti, - ha proseguito il Papa - sono tante, e toccano la vita personale e sociale. Non è facile essere fedeli al matrimonio cristiano, praticare la misericordia nella vita quotidiana, lasciare spazio alla preghiera e al silenzio interiore; non è facile opporsi pubblicamente a scelte che molti considerano ovvie, quali l’aborto in caso di gravidanza indesiderata, l’eutanasia in caso di malattie gravi, o la selezione degli embrioni per prevenire malattie ereditarie. La tentazione di metter da parte la propria fede è sempre presente e la conversione diventa una risposta a Dio che deve essere confermata più volte nella vita".
Padre Lombardi: Ratzinger a Castel Gandolfo il 28/2
Benedetto XVI partirà per Castel Gandolfo alle 17 del 28 febbraio
in elicottero, quando lascerà il Vaticano per l’ultima volta come Papa. Lo ha detto padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana. In mattinata, ultimo atto ufficiale del pontificato, saluterà i cardinali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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