Il Pdl chiede di rinviare le elezioni: "Rischio caso con il voto estero"

Rinviare il voto di una-due settimane, altrimenti c’è il rischio di caos per il voto estero. La richiesta avanzata dal Pdl. Berlusconi: "La fretta di andare al voto è una forzatura inutile"

Il Pdl chiede di rinviare le elezioni: "Rischio caso con il voto estero"

Rinviare il voto di una-due settimane, altrimenti c’è il rischio di caos per il voto estero. La richiesta è stata avanzata dal Pdl che segnala "una opportunità di assoluto buon senso: votare il 24 febbraio o il 3 marzo consentirebbe di realizzare l'intero procedimento elettorale senza alcun rischio".

"Poniamo con forza una questione che non riguarda l'una o l'altra forza politica, ma i diritti di tutti
i cittadini italiani, in particolare di quelli residenti all'estero, e, conseguentemente, la regolarità dell'intera procedura elettorale, per evitare caos e contestazioni. Se infatti la data del voto fosse quella ipotizzata del 17 febbraio, più di 4 milioni di cittadini italiani residenti all'estero potrebbero non vedersi recapitare in tempo utile i plichi contenenti le schede elettorali
",recita una nota del Pdl.

Che poi continua: "Il complesso lavoro di "bonifica" degli elenchi affidata ai Consolati esteri, che normalmente necessita di almeno quattro settimane, calcolando la data del voto al 17 febbraio, non lascerebbe il tempo necessario ad effettuare correttamente la convocazione degli aventi diritto al voto".



Anche Silvio Berlusconi è intervenuto sul tema spiegando che "abbiamo proposto di spostare le elezioni perché questa fretta di andare al voto dà un impulso di fretta alla costituzione delle liste e dà un impulso di fretta alle elezioni. È una forzatura inutile".

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