Passo dopo passo le regole delle primarie del Pdl cominciano a prendere forma. Tra i punti elencati nella bozza di regolamento (che comunque potrà ancora essere emendata), c'è quello che riguarda la soglia massima di spesa per la campagna elettorale. Ogni candidato non potrà spendere più di 200mila euro.
Tra le altre regole, le candidature dovranno essere sostenute da 10mila firme (almeno 2mila firme per un minimo di cinque regioni) che dovranno, quindi, essere cinque. e dovranno essere presentate entro e non oltre il 19 novembre. Slitta, quindi, il termine ultimo per la presentazione delle candidature, inizialmente previsto per il 16 novembre.
Per modificare il testo della bozza c'è tempo fino alle 14 di domani. Dopodiche, alle 16, sempre di domani, si terrà una nuova riunione del tavolo delle regole per l’ok al testo, che poi passerà giovedì al varo definitivo dell’Ufficio di presidenza.
Le primarie del Pdl "si svolgeranno nella sola giornata di domenica 16 dicembre 2012, dalle ore 8 alle ore 22", si legge nella bozza di regolamento.
L’obiettivo è "favorire la più ampia partecipazione popolare alla vita politica" e per questo saranno aperte a tutti i cittadini che si rinosconoscono nei valori del Pdl. "Per la scelta del candidato dalla presidenza del Consiglio dei ministri nelle elezioni politiche del 2013, il Pdl ispirandosi ai valori del popolarismo europeo e all’esperienza delle più grandi democrazie occidentali, e allo scopo di favorire la più ampia partecipazione popolare alla vita politica e alle proprie scelte in favore dell’interesse nazionale, indice elezioni primarie, aperte a tutti i cittadini che si riconoscono alla Carta dei valori del Pdl, e previste per domenica 16 dicembre 2012", si legge nel preambolo del testo di dieci pagine.
"Tra le ipotesi in campo, c’è anche la proposta, da noi avanzata, di organizzare le primarie sul modello americano, con caucus locali e grande convention finale.
possa effettivamente concretizzarsi: significherebbe sviluppare nel tempo la consultazione, consentendo ai cittadini di conoscere meglio i contenuti e il dibattito sui programmi, e anche di avere un’articolazione territoriale della consultazione, proprio come accade negli Stati Uniti", hanno commentato gli esponenti del Pdl Daniele Capezzone e Gregorio Fontana.
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