Il giorno dopo lo spoglio dei voti in Sicilia è già tempo di dialogo tra le forze politiche. Rosario Crocetta, il vincitore, com'è noto non ha i numeri sufficienti a governare. Per riuscirci deve convincere alcuni "deputati" (consiglieri regionali) eletti in altre liste. Lui apre al dialogo con Musumeci e Miccichè, ma assicura che non ci saranno inciuci. E ferma sul nascere qualsiasi ipotesi di alleanze post elettorali: "Governerò con la coalizione che ha vinto con me. Sono aperto al dialogo, dialogherò con l’Assemblea e nella trasparenza si troveranno le intese sui provvedimenti. Non ci sono demoni nell’opposizione. Non ci sono da nessuna parte ed è giusto dialogare con tutti. Ma questo non vuol dire fare inciuci", ha spiegato in conferenza stampa. Staremo a vedere quale coniglio farà uscire dal cilindro...
In Sicilia i risultati delle elezioni evidenziano un fortissimo astensionismo: solo il 47 per cento dei siciliani è andato a votare. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha commentato in modo acido: "La vittoria di Crocetta è delegittimata dall’astensione". Crocetta ha risposto per le rime: "Quanti hanno votato al ballottaggio per Orlando? Allora si dovrebbe dimettere. Penso che sarebbe un bene per la città di Palermo".
Nello Musumeci, candidato del centrodestra, si è detto scettico sulle possibilità di Crocetta di riuscire a dare vita ad una maggioranza in assemblea: "Se volete il mio parere, credo che questo governo, questo presidente, non durerà a lungo per le contraddizioni nelle quali cadrà. Ho questa impressione".
Il candidato del Movimento 5 Stelle, Giancarlo Cancelleri, forte del terzo posto conquistato promette le prime battaglie: webcam in consiglio e nelle commissioni per consentire ai cittadini di partecipare più attivamente alla vita pubblica, rinuncia ai "privilegi della Casta" per i consiglieri del M5S, referendum per quelle spese regionali che superano i 200 milioni di euro. Ma va anche oltre Cancelleri, e promette una leale collaborazione con il governo regionale "se le proposte saranno valide". L'idea del M5S è questa: "Faremo un’alleanza di volta in volta sulle proposte che saranno fatte, se saranno buone, non avremo nessun problema per mandarle avanti". Poi ha aggiunto: "Crocetta parla di un’alleanza volta per volta, noi siamo convinti che si può portare avanti un governo del genere. Devono avere loro la grande capacità di sedurci con le proposte, altrimenti non li votiamo". Ed è proprio in virtù di questa parziale apertura (da verificare sul campo) che Crocetta è abbastanza ottimista sulle proprie chance di governare l'isola.
Intanto il Pd, dopo i trionfalismi della prima ora (Bersani: "Siamo di fronte a un risultato storico"), vede avanzare i dubbi di chi, come Matteo Renzi, dice che il bicchiere va visto mezzo vuoto: "Pur avendo vinto, il numero assoluto di voti che abbiamo preso è decisamente bassino. Il partito dell’astensionismo ha avuto la maggioranza assoluta".
Le prime mosse di Crocetta
Incontrando i giornalisti a Palermo il governatore in pectore ha detto che andrà "a Bruxelles per affrontare il tema dei fondi strutturali,
perché è impensabile che la Sicilia non abbia speso 5,7 miliardi". Poi ha aggiunto che chiederà "un incontro a Monti: molti comuni siciliani rischiano il default, a cominciare da Messina, che ha oltre 250 milioni di debiti".
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