Non si sono ancora placate le polemiche dopo il botta e risposta tra Rocco Casalino, portavoce del Movimento 5 Stelle, e Daria Bignardi, conduttrice del programma Le Invasioni barbariche (La7). Casalino non ha affatto gradito le domande "velenose" che la Bignardi ha rivolto sui trascorsi fascisti del padre del deputato grillino. E così ha pensato di rilanciare un contro quesito, con un sms: "Cara Daria Bignardi... come sarebbe per te se ti invitassi a una trasmissione tv e le domande fossero: come si sente tuo figlio a scuola ad avere il nonno mandante di un assassino? Com'è l'aver sposato il figlio di un assassino?". In un'intervista a Repubblica Casalino ammette di essere stato violento ma, precisa, "se c'è da lottare io lotto". E prende il discorso alla larga: "Daria Bignardi la conosco bene. Fu la prima a intervistarmi appena uscito dal Grande fratello" (Casalino partecipò alla prima fortunata edizione del reality show, ndr).
Ma com'è nata l'intervista a Di Battista? E' il Movimento 5 stelle, dopo la partecipazione di Di Battista a Servizio pubblico, a parlarne al programma di La7. La Bignardi assicura a Casalino, che fa da tramite (è il suo lavoro), che farà un ritratto, come con Renzi. Poi, nel camerino, lo rassicura: "Tranquillo, nessuna trappola". Ma Casalino ora è più che convinto che la trappola ci sia stata eccome. Ecco perché, secondo lui: Augias, ospite successivo, sostiene che il M5S esprime un "fascismo inconsapevole". E questo arriva "subito dopo aver accennato alle simpatie fasciste del papà di Alessandro (Di Battista, ndr)".
Sarebbe troppo facile replicare - come in effetti il giornalista di Repubblica fa - che un intervistato non può pretendere di decidere addirittura le domande per gli altri ospiti. Casalino risponde in questo modo: "Magari uno non va (in trasmissione, ndr), evitando un contesto non consono".
A quel punto, arrabbiato nero per come sono andate le cose, Casalino manda un sms al vetriolo alla Bignardi, con la famosa domanda ("Come si sente tuo figlio..."). Oggi corre ai ripari: "Il mio messaggio era violento, ma era per farle capire come lo erano i suoi messaggi. E' stato un paradosso, non avrei mai messo in mezzo il suocero". E a chi lo critica, da destra a sinistra, replica a muso duro: "Sono un professionista, ma prima di tutto un attivista. Se c'è da lottare lotto".
In un'altra intervista, a La Stampa, Casalino rivela un altro particolare velenoso: a suggerire le domande alla Bignardi sarebbe stato suo marito, Luca Sofri: "Nella pausa pubblicitaria le suggeriva all'orecchio le cose da dire. Il punto è che non aveva alcun interesse alla verità, ma più semplicemente a restituire uno stereotipo che fosse in sintonia con le idee della sua parte politica".
Intanto dalle colonne del Foglio anche
Adriano Sofri si butta nella mischia: "Posso riferire a quel giovane uomo così umanamente interessato ai sentimenti altrui come sia essere il suocero della moglie del figlio di un assassino: molto bello".
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