"Rottura definitiva". Accuse incrociate, salta l'inciucio Pd-M5S alle Regionali

Strada in salita per le elezioni nel Lazio. Zingaretti accusa Conte: "Rompe l'alleanza di centrosinistra senza motivo". D'Amato è netto: "È una rottura definitiva"

"Rottura definitiva". Accuse incrociate, salta l'inciucio Pd-M5S alle Regionali

L'alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle non riesce a decollare in vista delle elezioni regionali che si terranno anche nel Lazio. Ieri Giuseppe Conte aveva lasciato uno spiraglio aperto al Pd, dettando però una serie di paletti imprescindibili per avviare il dialogo. Le ultime ore hanno restituito la fotografia di un rapporto sempre più deteriorato che, di fatto, sta per far saltare in via definitiva la potenziale intesa tra dem e grillini.

Zingaretti accusa Conte

A creare la polemica politica è stata l'assenza degli esponenti M5S al rapporto di fine mandato del presidente uscente della Regione Lazio. A non partecipare è stata l'assessore Roberta Lombardi, che però ha voluto subito chiarire: "Sono assente giustificata. Sto a Rimini. Anche perché non avrei motivo per non rivendicare i risultati di questo ultimo scorcio di legislatura". Invece Valentina Corrado ha fatto sapere di essere arrivata in ritardo a causa della "concomitanza con un'iniziativa da tempo programmata".

Ma è stato pure il governatore Nicola Zingaretti a gettare acqua sul fuoco: "Non c'è nessun segnale politico, anzi il M5S è stata la garanzia in questi ultimi due anni per governare bene. Non creiamo casi che non ci sono". Il presidente del Lazio però ha riservato una stoccata diretta a Giuseppe Conte: il timore è che abbia rotto "l'alleanza di centrosinistra che governo il Lazio, senza motivo". E ha assicurato che la Regione "non ha mai autorizzato e non autorizzerà nessun inceneritore".

D'Amato: "Rottura definitiva"

Parole molto nette sono state usate da Alessio D'Amato, che potrebbe essere tra i candidati per la corsa a governatore del Lazio. A suo giudizio l'assenza delle colleghe del Movimento 5 Stelle al rapporto di fine mandato di Zingaretti "è uno sgarbo istituzionale" e - come riportato dall'Ansa - rappresenta un fatto non indifferente perché "segna una rottura definitiva". Tuttavia l'assessore non ha chiuso del tutto la porta: "Adesso vediamo, c'è una discussione in corso".

Già nella serata di ieri, dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte, sono emerse fibrillazioni. Fonti del Nazareno citate dall'Adnkronos hanno sottolineato che ormai il presidente del M5S "ha una ossessione per il Pd".

I toni e gli argomenti dell'avvocato sono stati bollati come "intrisi di durezza e carichi di rancore e astio". Negli ambienti dem si ha l'impressione che "non voglia cercare convergenze e si appresti a una corsa solitaria".

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