“Sto dalla parte di Kiev e della pace”. Berlusconi spegne ogni polemica

Il leader di Forza Italia con una nota, ha ribadito in modo definitivo la sua posizione al fianco dell'Ucraina e del blocco occidentale

“Sto dalla parte di Kiev e della pace”. Berlusconi spegne ogni polemica

Silvio Berlusconi è tornato sulla polemica in merito alle sue parole fuori dal seggio dopo il voto a Milano, relative alla guerra in Ucraina. "Guardiamo ai fatti. Noi abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino, abbiamo sempre votato in Italia e in Europa senza esitazioni e tentennamenti il sostegno all'Ucraina con l'invio di finanziamenti e di armi. Io sono sempre stato e sto dalla parte del popolo ucraino e della pace", ha detto il Cavaliere nella sua nota.

Il presidente di Forza Italia ci ha tenuto a sottolineare che la sua speranza "è quella che si possa trovare presto una soluzione diplomatica a questa guerra molto pericolosa per tutti noi". Il numero degli azzurri ha, quindi, spiegato: "Ho semplicemente suggerito un grande Piano Marshall dell'Occidente per la ricostruzione dell'Ucraina, come possibile via diplomatica per mettere fine a questo conflitto voglio ripeterlo, molto pericoloso per tutti noi". Con questa ulteriore nota, Berlusconi mette a tacere definitivamente i corvi della sinistra che da giorni hanno montato una polemica strumentale e pretestuosa su quanto dichiarato dal Cavaliere.

"Sostenere che il presidente Berlusconi possa in qualche modo cedere alle narrazioni di Putin è fuorviante e non riflette la sua storia politica, oltre che la trentennale testimonianza di uomo di pace. Uno statista che proprio in favore della pace ha sempre cercato di mediare, di incoraggiare, di invitare al senso di responsabilità", ha ribadito Licia Ronzulli, presidente dei senatori di Forza Italia. La senatrice, quindi, sottolinea: "Nessuno ha negato che la Russia fosse l'aggressore e l'Ucraina il Paese aggredito. Paese al quale il presidente Berlusconi, e con lui Forza Italia, non hanno mai fatto mancare il sostegno, come dimostrano i voti favorevoli espressi con convinzione assoluta ai sei decreti per l'invio di armi. Nè lo faranno mancare quando si tratterà di votare il settimo".

Ronzulli ci tiene a mettere in evidenza la coerenza politica del Cavaliere, che "ha sempre mantenuto una linea, mai messa in discussione,

totalmente a favore del governo italiano, dell'Europa, dello stesso Ppe, della Nato e degli Stati Uniti. Questo, tuttavia, non significa non provare a cercare soluzioni che possano portare alla pace".

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