"Tutelare gli italiani". Scattano i tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina

La nuova ondata Covid in Cina preoccupa l'Italia: il ministro della Salute ha firmato l'ordinanza per il tamponamento obbligatorio per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina

"Tutelare gli italiani". Scattano i tamponi obbligatori per chi arriva dalla Cina

La nuova ondata Covid-19 in Cina ha fatto suonare il campanello d'allarme. Il governo italiano si dice pronto a mettere in atto tutte le soluzioni del caso per evitare che l'aggravarsi della situazione a Pechino abbia dei riflessi negativi sul nostro Paese. Infatti il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha firmato l'ordinanza che prevede il tamponamento obbligatorio per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina.

Sono stati disposti tamponi antigenici obbligatori e il relativo sequenziamento del virus per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia. Schillaci ha spiegato che "la misura si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l'individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana".

Il governo e l'Ue valutano la stretta

Stando a quanto viene riferito dal dicastero attraverso una nota pubblicata sul sito istituzionale, il ministro sta continuando a seguire "con la massima attenzione" gli sviluppi della nuova ondata. Già da sabato 24 dicembre ha posto grande concentrazione all'esecuzione dei tamponi sui passeggeri in arrivo a Malpensa provenienti dalla Cina e ha raccomandato il sequenziamento di tutte le varianti che possono emergere dai tamponi.

"La sorveglianza e la prevenzione, attraverso il sequenziamento, sono fondamentali per individuare con tempestività eventuali nuove varianti che possano destare preoccupazione e che, al momento, non risultano in circolazione in Italia", ha fatto sapere il ministero. Schillaci da diversi giorni è in contatto con le autorità competenti degli altri Stati dell'Unione europea al fine di definire strategie condivise in merito. Oggi pomeriggio riferirà in Consiglio dei ministri sul tema in questione, anche perché da venerdì scorso si è confrontato con la cabina di regia dell'Iss per il monitoraggio sull'andamento dei contagi da Coronavirus.

Si muove anche la Commissione europea che, come riferito da una portavoce dell'esecutivo Ue all'Adnkronos, resta "pronta" a utilizzare il "freno di emergenza". Questo potrebbe tradursi nella reintroduzione coordinata di restrizioni di viaggio. Al momento si preferisce rimanere in attesa di un'analisi più dettagliata del contesto in Cina, senza escludere misure coordinate nel caso in cui la situazione epidemiologica lo richiedesse.

L'allarme di Bertolaso

Nella mattinata di domani dovrebbero arrivare i primi risultati per avere una fotografia della situazione che desta timore. Se fosse semplicemente la variante Omicron non dovrebbero esserci chissà quali disposizioni stringenti, mentre una stretta sarebbe necessaria qualora ci si trovasse di fronte a varianti differenti e non conosciute.

In tal senso Guido Bertolaso, assessore al Welfare della Regione Lombardia, ha fornito un dato poco rassicurante: quasi un passeggero su due, tra quelli che nei giorni scorsi sono arrivati a Malpensa dalla Cina a bordo di due voli, sono risultati positivi al Covid-19. "Sul primo volo su 92 passeggeri sono 35 (38%) i positivi. Nel secondo, su 120 passeggeri 62 (il 52%) sono positivi", ha comunicato Bertolaso. Che si è appellato ai lombardi: "È meglio evitare di andare in Cina. Suggerisco di rimanere in Italia che è il Paese più bello del mondo".

L'appello di Bassetti

Le notizie che riguardano la Cina non possono lasciare indifferente l'Italia. Matteo Bassetti ritiene che "il prima possibile" si debba intervenire per obbligare dall'1 gennaio 2023 i passeggeri in partenza dalla Cina a farsi un tampone molecolare prima della partenza; all'arrivo poi - sempre obbligatorio ed entro 48 ore - un altro test molecolare. "Finché non hanno un molecolare negativo non possono circolare in Italia", ha sostenuto il direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova.

Il team clinico scientifico dello Spallanzani non ci ha girato attorno ed è andato dritto al punto: la possibile nuova minaccia che viene dalla nuova

ondata in Cina "va affrontata con misure immediate e coordinate, al fine di non rallentare il percorso di adattamento che il virus ha intrapreso in diverse aree del globo, sotto la spinta di vaccini e farmaci".

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