Ugl, Centrella si arrende: i suoi lo fanno dimettere

Ugl, Centrella si arrende: i suoi lo fanno dimettere


Una partita si chiude. Un partitone si apre. La resistenza del segretario generale dell'Ugl (Unione generale del lavoro), Giovanni Centrella è finita. Dopo un braccio di ferro durato due mesi, ieri ha capitolato al termine della segreteria confederale. Messo con le spalle al muro dai suoi, una resa dei conti interna tra i vari gruppi di potere, adesso le sue dimissioni dovranno essere ratificate nel consiglio nazionale di agosto che eleggerà il suo successore.
Ad aprile la procura di Roma aveva contestato al segretario generale Ugl l'accusa di «associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita aggravata» di fondi del sindacato, insieme alla moglie Patrizia Lepore e alla coordinatrice della segreteria generale Laura De Rosa. Gli inquirenti fecero perquisire gli uffici del sindacato in via Margutta e in via della Botteghe Oscure a Roma, e le abitazioni degli indagati. L'inchiesta era stata avviata dopo una segnalazione di Bankitalia a sua volta allertata da alcune banche per operazioni sospette. Centrella, ascoltato dai magistrati nelle settimane scorse, avrebbe messo le mani sul malloppo attraverso bonifici, prelievi di contanti e ricariche di carte. Qualcosa come 500mila euro. Spiccioli in confronto ai vari Fiorito. Sufficienti per finire in galera.
Centrella, eletto nel 2010 dopo le dimissioni di Renata Polverini, non fa una piega, non muove nemmeno un sopracciglio. «Ho comunicato le dimissioni alla segreteria perché c'è bisogno di uno slancio in avanti, sono fiducioso nella magistratura». Ha 48 anni, è un ex operaio della Fiat di Pratola Serra (in provincia di Avellino) in distacco sindacale da otto anni. Oggi non esclude il ritorno in fabbrica. Se la Fiat lo rivorrà. «Ero in catena di montaggio, in questi 8 anni mi sono laureato. Sarà la Fiat a decidere dove collocarmi. Non penso che mettano un ex segretario generale alla catena di montaggio ma non mi dispiacerebbe».
Dicevamo il partitone. Quello per la successione. Quest'anno l'Ugl (ex Cisnal) compie 64 anni. È un sindacato antico, forte e ben radicato. È la terza confederazione sindacale per numero di iscritti (2.145.955). Forse uno dei pochi che Renzi non vorrebbe rottamare. Al momento non ci sono leader consolidati o outsider credibili all'orizzonte.

Tranne uno. Luigi Recupero, 32 anni, segretario Ugl Lombardia. La partita è aperta. «Spero - ha detto Centrella - che venga eletta una persona giovane, dando un segnale di discontinuità rispetto al passato». Soprattutto al suo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica