Hezbollah nega la strage dei bimbi. Raid di Israele in Libano: sale il rischio escalation

Prosegue la conta delle vittime dopo l'attacco di ieri al campo di calcio a Majdal Shams. Hezbollah continua a negare la responsabilità dell'attentato mentre il governo Netanyahu medita sulla "guerra totale"

Hezbollah nega la strage dei bimbi. Raid di Israele in Libano: sale il rischio escalation

Nonostante siano passate ore dall'attacco di Hezbollah sulle alture del Golan, è ancora provvisorio il bilancio delle vittime fornito dalle autorità israeliane dopo l'attacco con un razzo su un campo di calcio a Majdal Shams, in territorio druso. Sono almeno 12 le vittime, tutti bambini o adolescenti, e decine di feriti. L'attacco è stato considerato il più violento da parte di Hezbollah da quando sono iniziati i combattimenti in ottobre.

Intanto, nella notte, un attacco aereo israeliano è avvenuto nella notte in alcune città nel sud del Libano. Lo riporta Al Manar, la tv degli Hezbollah. Sotto attacco le città di Abbasiya e Burj al-Shamali, nel sud del Libano. Altri raid aerei israeliani sarebbero stati lanciati contro le città di Khiam e Kafr Kila. Le forze aeree di difesa israeliane avrebbero colpito una serie di obiettivi terroristici sia nel profondo territorio libanese che nel Libano meridionale. Lo rende noto l'Idf: tra gli obiettivi colpiti, depositi di armi e infrastrutture terroristiche nelle aree di Chabriha, Borj El Chmali e Beqaa, Kfarkela, Rab El Thalathine, Khiam e Tayr Harfa.

L'attacco di Hezbollah in area drusa

Majdal Shams, rientra nei territori che Israele ha strappato alla Siria nella guerra del 1967 e ha annesso nel 1981. Alcuni drusi hanno la cittadinanza israeliana, ma molti hanno ancora simpatie per la Siria e hanno rifiutato l'annessione, sebbene i loro legami con la società israeliana siano cresciuti nel corso degli anni.

La popolazione locale, intervenuta nei primi minuti dopo l'attacco, e i soccorritori, riferisce The Times of Israel, hanno descritto la scena del campo come una vera carneficina: anche sul web non smettono di circolare immagini amatoriali girate dopo l'attacco, che documentano i corpi di giovani e giovanissimi straziati sul terreno di gioco e coperti da teli bianchi. Le vittime non avuto scampo nonostante fosse suonata una sirena di allarme, poiché si è trattato di un avviso troppo breve che non ha permesso la fuga in tempo.

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato in una conferenza stampa che tutte le vittime avevano un'età compresa tra i 10 e i 20 anni. Il Baruch Padeh Medical Center nei pressi di Tiberiade ha riferito che quattro persone in gravi condizioni sono state portate in ospedale. Lo Ziv Medical Center di Safed ha dichiarato di aver ricoverato 32 feriti, di cui sei in cura nel reparto traumatologico, 13 in condizioni da moderate a gravi e 10 leggermente feriti. Altre quattro vittime sono state trasportate al Rambam Medical Center di Haifa. I medici hanno dichiarato 10 delle vittime decedute sul posto, mentre due sono state dichiarate decedute in ospedale.

Hezbollah nega l'attacco. Perché?

Ieri, poche ore dopo l'attacco, il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf, ha rivelato il nome del comandante di Hezbollah che ha diretto l'attacco a Majdal Shams: si tratta di Ali Muhammad Yahya, comandante di un sito di lancio di razzi nell'area di Chebaa, nel Libano meridionale."Nonostante i suoi tentativi di negare, Hezbollah è responsabile del massacro di Majdal Shams e dell'uccisione di bambini e ragazzi sul campo di calcio", ha sottolineato Adraee. Hagari, invece, ha sottolineato che il razzo lanciato contro Majdal Shams appartiene alla categoria Falaq 1 di produzione iraniana, la cui testata trasporta oltre 50 chili di esplosivo. Hagari ha affermato che un tale razzo è solo nelle mani di Hezbollah.

Nonostante Hezbollah neghi la paternità dell'attacco, gli scontri di queste ore, inevitabilmente, ora sollevano il timore di una guerra regionale più ampia. Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, rientrato in fretta e furia dagli Stati Uniti, ha avvertito che Hezbollah “pagherà un prezzo pesante per questo attacco, un prezzo che non ha pagato finora”. Tuttavia, resta strana la reazione dei miliziani filo-israeliani, che non sono soliti negare un attacco. “Non c'è dubbio che Hezbollah abbia oltrepassato tutte le linee rosse, e la risposta rifletterà questo fatto”, ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz su Canale 12. “Ci stiamo avvicinando al momento in cui dovremo affrontare una guerra totale”. Il portavoce capo di Hezbollah, Mohammed Afif, ha dichiarato all'Associated Press che il gruppo “nega categoricamente di aver compiuto un attacco a Majdal Shams”.

I rischi per Israele di una guerra "totale" contro Hezbollah

L'attacco al campo di calcio, poco prima del tramonto, ha fatto seguito alle precedenti violenze transfrontaliere di sabato, quando Hezbollah ha dichiarato che tre dei suoi combattenti sono stati uccisi, senza specificare dove. I membri di estrema destra del governo Netanyahu ora chiedono una risposta. Tuttavia, una guerra totale con un gruppo militante con una potenza di fuoco di gran lunga superiore a quella di Hamas sarebbe una prova estrema per l'esercito israeliano, dopo quasi un anno di combattimenti a Gaza. Il Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, in una dichiarazione, ha riferito che gli Stati Uniti “continueranno a sostenere gli sforzi per porre fine a questi terribili attacchi lungo la Linea Blu, che deve essere una priorità assoluta. Il nostro sostegno alla sicurezza di Israele è ferreo e incrollabile contro tutti i gruppi terroristici sostenuti dall'Iran, compresi gli Hezbollah libanesi”.

I funzionari dell'intelligence statunitense non hanno dubbi sul fatto che Hezbollah abbia effettuato l'attacco sulle alture del Golan, ma non è chiaro se il gruppo militante avesse intenzione di colpire l'obiettivo o se abbia sbagliato mira, secondo un funzionario anonimo che ha familiarità con la questione e che non era autorizzato a commentare

pubblicamente. Il governo libanese, intanto, in una dichiarazione che non menziona Majdal Sham, ha esortato a “cessare immediatamente le ostilità su tutti i fronti” e ha condannato tutti gli attacchi contro i civili.

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