Vandali per vendetta: "Mi hai fatto un torto e ti rigo la macchina"

Rivelazione choc da una ricerca compiuta da una casa assicuratrice. Un italiano su sette confessa: mi accanisco sull'auto del "nemico"

Vandali per vendetta: "Mi hai fatto un torto e ti rigo la macchina"

Arrivare al parcheggio e scoprire quell'insopportabile riga bianca. Un piccolo solco, netto ed evidentissimo, proprio al centro dello sportello. È l'incubo ricorrente per qualunque automobilista. E la forma di vendetta preferita da un italiano su sette.
Perché proprio al sette per cento della popolazione è capitato, almeno una volta nella propria vita, di aver afferrato un mazzo di chiavi per poi colpire. Senza pietà. Per farla pagare all'ex fidanzato, al vicino di casa rumoroso, al collega considerato insopportabile, all'automobilista distratto reo di aver parcheggiato male. A scoprire questa «tendenza», che ricalca quello che succede anche nel Regno Unito, è il Centro studi e documentazione della compagnia assicurativa «Direct Line». Dall'indagine emerge che gli italiani non disdegnano il vandalismo contro le auto quando decidono di vendicarsi. E se il 7 per cento se la prende con la carrozzeria, c'è anche il 3 per cento che si accanisce contro lo specchietto retrovisore e il 2 per cento che colpisce il tergicristallo. Altri bersagli preferiti sono i vetri e le gomme, presi entrambi di mira dall'uno per cento dei vendicatori. E non sono certo solo i comuni cittadini, magari stressati dal traffico e dal lavoro, a diventare teppisti di bassa lega. Anche molti personaggi noti si sono distinti per aver trasformato la macchina del partner in un cumulo di lamiere. O anche solo per aver subito notevoli danni. È il caso di Elisabetta Canalis, che nel 2006 è scesa in strada in piena notte per rigare l'auto del suo fidanzato dell'epoca, l'ex calciatore Bobo Vieri. Ha fatto tutto di nascosto, senza mai ammettere il «colpo». Che ha poi raccontato, tempo dopo, nel corso di un'intervista.
Non è stata da meno Elin Nordegren, ex moglie del campione di golf Tiger Woods, che nelle pieghe del divorzio ha anche avuto il tempo di distruggere una delle auto del marito.
Ma non è solo la vendetta contro il partner a risvegliare lo spirito vandalico. Per Liam Gallagher, leader degli Oasis, la scintilla scattava quando vedeva le auto dei giocatori del Manchester United. Chiavi in mano non resisteva: le rigava per esprimere tutto il suo odio.
E, infatti, è proprio in Gran Bretagna - Paese di origine della band - che questo fenomeno ha raggiunto livelli preoccupanti: anche qui la pratica più diffusa è la rigatura della vernice delle portiere (nel 45 per cento dei casi), seguono la rottura dello specchietto (27%), del vetro (25%) e dell'antenna (14%).
Ma chi sono i bersagli preferiti? Nel 64 per cento dei casi sono persone che il vandalo conosce perfettamente: uno su sette prende di mira l'ex partner.
Seguono il nuovo fidanzato dell'ex, il vicino di casa, l'ex capo verso il quale si prova rancore, l'attuale boss, il vecchio insegnante, il collega di lavoro, il rivale sportivo oppure il genitore di un compagno di scuola proprio del figlio.

Accecati dall'odio, i responsabili spesso non sanno che le conseguenze possono essere gravi.
Perché è possibile incorrere in una condanna penale, che in seguito a una recente sentenza della Corte di Cassazione può tradursi anche in un anno di carcere, oltre che in una multa da 309 euro.

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