"Io, un tifoso alle Notti mondiali"

Maurizio Costanzo debutta in un programma sportivo l’11 giugno: "Non sono esperto di calcio, intervisterò attori, scrittori e politici. Con me e Galeazzi la trasmissione non sarà né paciosa né faziosa, casomai sovrappeso"

"Io, un tifoso alle Notti mondiali"

Maurizio Costanzo va alla conquista del mondiale, «ma non mi fingerò esperto di calcio, preferisco parlare con le nonne dei giocatori» si schernisce. Insieme con Giampiero Galeazzi e Paola Ferrari sarà su Raiuno tutte le sere dalle 23 a Notti mondiali, il programma Roma-Johannesburg coordinato da Jacopo Volpi. E farà scoprire al grande pubblico televisivo, che lo conosce come intervistatore e talent scout dello spettacolo, la sua passione per il football.

Dopo trentaquattro libri - dei quali un terzo dedicato all’amore, un terzo alla tv e un terzo equamente diviso fra politica e società -, una ventina di sceneggiature di film e mille attività che spaziano dalla radio al teatro passando per l’insegnamento universitario e le varie specialità del giornalismo, a 71 anni Mister tv affronta una nuova avventura che potremmo definire il Maurizio Costanzo Goal.

Costanzo, che cosa può anticipare di Notti mondiali?
«Azzardiamo qualcosa, ho appena cominciato a ragionarci... Ma posso già dire che l’idea mi diverte molto, proprio perché è una novità».

Quanto al suo rapporto col calcio?
«Azzardiamo anche lì... Non me ne sono mai occupato. Ma ho sempre seguito i mondiali con attenzione e grandissima passione».

Lei però collabora da sempre col quotidiano Il romanista.
«L’ho fatto fino a pochi mesi fa. Ho sempre scritto abbastanza da tifoso. Anzi, molto da tifoso».

Dell’ultimo campionato della sua squadra è più deluso o più contento?
«Era cominciato malissimo ma domenica dopo domenica è stato sempre meglio. Magari fosse così ogni anno».

Quando è stato l’ultima volta allo stadio?
«Mah... nel 2001 o nel 2002. Vabbè, quando la Roma ha vinto il terzo scudetto».

E da giovane che sport praticava?
«Nessuno. Si vede».

Conosce Marcello Lippi?

«Ci siamo incontrati una volta».

Il suo telecronista preferito?

«Nando Martellini. Ma quelli di adesso come Gianni Cerqueti sono bravissimi».

Comunque, grazie a Notti mondiali la sua fama di calciomane uscirà dal Raccordo Anulare.
«Ripeto, io non me ne intendo. Mi farò dare da Galeazzi ripetizioni in diretta».

Di che tipo?
«Sulla pronuncia dei nomi stranieri... E sul 4-4-2, il 4-3-3 e sulle formule tattiche nelle quali non mi oriento bene».

A proposito di Galeazzi, non teme che con voi due la trasmissione sarà un po’ troppo paciosa?
«Né paciosa né faziosa, casomai un po’ sovrappeso. Comunque, non è che andiamo in guerra».

Quindi che cosa farà?
«Ogni sera intervisterò personaggi che fanno tutt’altro, come scrittori, attori, politici eccetera. Chiederò loro di fare la formazione dell’Italia. Durante i mondiali diventiamo tutti commissari tecnici, giusto sentire anche la loro opinione...».

Ha già qualche nome per gli ospiti?
«Alcuni saranno suggeriti dall’attualità. Per Italia-Slovacchia cercheremo di avere Antonia Liskova, la protagonista di Tutti pazzi per amore 2».

E poi?
«Mi piacerebbe chiacchierare con le mamme o le nonne dei giocatori».

Davvero resisterà alla tentazione di dare giudizi tecnici?
«Non mi candido a fare l’esperto. Non c’è niente di peggio di chi finge di sapere e invece non sa niente».

Però anche i commentatori considerati più competenti a volte sbagliano.
«Ma gli appassionati non perdonano.

Meglio rivivere insieme agli ospiti le emozioni che può dare una partita di calcio della Nazionale, sperando che siano tipo Italia-Germania o Italia-Francia del 2006».

Pronostici?
«Solo bilanci. Vedremo alla fine».

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