Iran, cariche al cimitero di Neda: preso Panahi

Centinaia di persone nel cimitero di Teheran per commemorare le vittime degli scontri. La polizia carica: picchiati e arrestati i manifestanti. Moussavi e Karrubi costretti dalla polizia ad andarsene. Tra gli arrestati anche il regista Leone d'oro Jafar Panahi, autore de Il Cerchio

Iran, cariche al cimitero di Neda: preso Panahi

Teheran - Ancora scontri. Ancora arresti. In Iran il clima si fa sempre più teso: questa mattina centinaia di persone si sono riunite nel cimitero di Beheshte Zahra a Teheran per commemorare le vittime degli scontri. La polizia, schierata in tenuta antisommossa, ha caricato e picchiato i manifestanti per poi arrestarne in gran parte. Tra la folla in corteo il leader dell'opposizione, Mir Hossein Moussavi, costretto dalla polizia a lasciare il cimitero. Tra gli arrestati il regista Jafar Panahi (nella foto), autore de Il Cerchio, film vincitore del Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia nel 2000. Poi la manifestazione si è spostata in centro a Teheran, ma la polizia ha disperso il corteo con i lacrimogeni.

Torna la tensione in Iran "Centinaia di persone - raccontano i testimoni - si sono riunite attorno alla tomba di Neda Agha-Soltan e delle altre vittime degli scontri per commemorare la loro morte e la polizia ha arrestato diverse persone". Torna a salire la tensione a Teheran, nel giorno in cui l’opposizione ha preannunciato di voler commemorare le vittime della repressione post-elettorale. La polizia ha picchiato con bastoni, manganelli e cinture le persone che si erano raccolte nel cimitero dove è sepolta sono sepolti Neda Agha-Soltan e altri giovani uccisi nella manifestazioni del 20 giugno. Nonostante la polizia avesse bloccato le strade che conducono alla tomba di Neda, una quarantina di manifestanti (tutti con foulard e t-shirt verdi, il colore distintivo della campagna elettorale di Moussavi) erano riusciti a raccogliersi sul luogo della sepoltura decorata con candele e fiori.

Moussavi e Karrubi cacciato dal corteo Al cimitero era presente anche il leader riformista Mir Hossein Mossavi, che però la polizia ha allontanato. Proprio Moussavi ha denunciato i "crimini" commessi dalle forze dell'ordine contro le persone arrestate. Secondo testimoni locali, Moussavi è riuscito a scendere dall’auto, accolto dagli slogan festosi dei manifestanti ("Ya Hossein! Mir Hossein!"), e a camminare fino alla tomba di Neda. "A Moussavi però non è stato permesso di recitare i versi del Corano: è stato immediatamente circondato da agenti in assetto anti-sommossa che lo hanno ricondotto alla sua auto". Stesso trattamento per Mehdi Karrubi, uno dei leader dell’opposizione anti-regime. Dopo esser stato circondato dalla polizia, gli altri manifestanti hanno cominciato a lanciare pietre contro gli agenti.

Arrestato Panahi "Panahi, la moglie Tahereh Saidi e la figlia Solmaz sono stati arrestati oggi a Beheshte Zahra", hanno dichiarato all’Afp fonti vicino alla famiglia. Rappresentante della Nouvelle Vague del cinema iraniano, Panahi ha ricevuto inoltre l’Orso d’argento nel 2006 alla Berlinale per il suo Offside. Nonostante il successo internazionale, la maggior parte delle pellicole del regista 49enne sono state censurate in Iran. Dopo non aver ricevuto l’autorizzazione per organizzare una cerimonia di lutto al Grand Mossala, luogo di preghiera, della capitale iraniana, Mir Hossein Mousavi e Mehdi Karoubi, candidati sconfitti alle presidenziali, hanno deciso di darsi appuntamento al cimitero dove sono sepolti numerosi manifestanti uccisi durante il movimento di protesta contro la rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad.

Il corteo in centro città Dopo il corteo al cimitero di Neda, circa tremila manifestanti si sono radunati nel centro di Teheran intorno alla "Grand Mosalla", un ampio spazio all’aperto dove viene di solito celebrata la preghiera, nonostante il divieto imposto del regime. Anche in questo caso agenti in tenuta anti-sommossa hanno circondato la piazza e altri in sella a motociclette sono piombati tra la folla cercando di disperderla. "I manifestanti alzano le braccia, fanno il segno della vittoria, mentre la polizia cerca di disperderli - ha dichiarato un testimone all’Afp - alcuni dimostranti hanno incendiato dei cassonetti, mentre dei poliziotti in tenuta anti-sommossa attraversano la folla in moto per tentare di disperderli".

La polizia ha rotto i finestrini di numerose auto: centinaia di automobilisti suonano il clacson, come è ormai abitudine tra i sostenitori del capo dell’opposizione Mir Hossein Mousavi da quando è nato il movimento di contestazione contro la rielezione il 12 giugno del presidente Mahmud Ahmadinejad.

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