Si affaccia sulle stesse acque e condivide, nel lembo più a sud, lo stesso ecosistema lagunare di Venezia. Ma ha un impatto diverso, originale, la bellezza discreta di Chioggia, con le sue calli a spina di pesce tutte perpendicolari a corso del Popolo, l'ampia «piazza-strada» che taglia longitudinalmente il centro storico, con i canali e i ponti che connettono ogni parte di questo prodigioso organismo pulsante di vita e di commerci.
Chi si reca per la prima o l'ennesima volta nella cittadina veneta non può esimersi dall'ascoltare l'aneddoto popolare, tramandato di padre in figlio, del «gato de Ciosa». E' il gatto di Chioggia, versione domestica e mignon del famoso leone marciano, collocato dai veneziani, come marchio di appartenenza, su ciascuno dei territori amministrati e tuttora al suo posto sulla colonna di Vigo nell'omonima piazzetta, di fronte alla laguna. Quale che fosse l'origine della replica fuori ordinanza, dileggiata un tempo con miagolii e offerte di lische di pesce, l'aneddoto sottende l'atavica e mai completamente risolta rivalità tra Venezia e Chioggia: il suo primo insediamento è in realtà anteriore, per cui si dice che l'antica Clugia, invidiata nel Medioevo per la sua pregiata e redditizia produzione di sale, fu «madre», prima che provincia della Serenissima.
Ma, poi, la nostra attenzione è catturata dalle bellezze autoctone della città peninsulare, la quale (grazie al collegamento fisico rappresentato dal ponte e dall'isola artificiale dell'Unione) forma oggi con la vicina Sottomarina un unico centro urbano che solo una visione satellitare è in grado di spiegare nella sua esatta morfologia. Tra quelle più godibili ci sono senz'altro i portici, che permettono di attraversare il centro all'ombra lungo la direttrice di corso del Popolo, la Cattedrale, la Basilica di San Giacomo con l'effigie della Madonna della Navicella (ritrovata pare dopo un'apparizione sulla spiaggia di Sottomarina nel 1508), la Torre-Campanile della Chiesa di S. Andrea, detta anche Torre dell'Orologio per la presenza dell'«orologio più antico del mondo» (1386), perfettamente funzionante, e la Chiesa di S.Domenico con il grande ed espressivo Cristo ligneo, da poco restaurato.
E, naturalmente, il quotidiano mercato del pesce, molto ricco e variopinto, tappa obbligata di ogni visita a Chioggia, autentica città marinara. Da non perdere, in questa prospettiva, l'escursione in barca tra i canali o alla vicina isola di Pellestrina a bordo del bragozzo, tipica imbarcazione da pesca dell'alto Adriatico: molto simpatica quella a bordo del Bragozzo Ulisse, trasformato per l'uso turistico, dotato di una propria «colonna sonora» e in grado di noleggiare e trasportare biciclette, mezzo ideale per scoprire il territorio.
Lo sanno bene i turisti «nordici», tedeschi e olandesi, ma anche i tanti italiani che ogni estate scelgono di trascorrere le proprie vacanze all'insegna della libertà e del rapporto con la natura nei bungalow o nei cottage di Isamar, storico e attrezzatissimo villaggio-camping immerso in un'area verde di 300.000 mq affacciata sul mare a Isola Verde, frazione di Chioggia tra le foci del Brenta e dell'Adige. Una volta varcata la soglia del villaggio, che usufruisce della spiaggia più bella della zona, ci si può scordare dell'auto e utilizzare le due ruote per muoversi all'interno della proprietà o partire in escursione, indirizzati dall'efficiente e cordiale help desk, alla volta di Santa Maria del Mare, Alberoni, San Nicolò, o, per i più allenati, delle ville venete di Strà, Mira o Malcontenta. Ma lo stesso mondo di Isamar (che con l'attiguo IsaResidence e il Villaggio Barricata, nel cuore del Delta del Po, fa parte del gruppo Isaholidays della famiglia Pagnan, premiato dall'Automobil Club Tedesco come «best camping 2013») offre moltissimo in termini di relax, intrattenimento e sport.
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