«L’Europa ha detto basta alle sanatorie sui clandestini»

Alessandro M. Caprettini

nostro inviato a Londra

Giornate d’inferno per Franco Frattini, commissario europeo, sballottato tra dialoghi euro-mediterranei, contatti con i leader dei 25, con gli americani sulla spinosa questione dei voli segreti della Cia. Ma è palesemente soddisfatto il responsabile della Giustizia e degli Interni della Ue. Giusto ieri la commissione Barroso ha acceso il suo semaforo verde a molte sue proposte sulla questione dell’immigrazione clandestina. Cose concrete, non solo ipotesi di lavoro. Via libera alla guardia costiera europea, sì all’idea che il nuovo sistema satellitare della Ue, il Galileo, punti l’occhio sul Mediterraneo per prevenire le traversate verso il Vecchio continente. Ma il fiore all’occhiello del suo operato è l’early warning - accettato sin qui da tutti - in materia di immigrazione. «D’ora in poi - spiega da Bruxelles - non sarà più possibile per nessuno dei 25 fare una sanatoria come di recente ha fatto la Spagna concedendo il visto a 700mila irregolari. Bisognerà avanzare una richiesta al presidente della commissione e al presidente di turno del consiglio. Sarà l’Europa intera a decidere il da farsi».
Un pacchetto di notevole importanza. Ma dopo il sì della commissione occorrerà attendere il via libera, quest’oggi, dei ministri degli Interni dell’Unione e poi dei capi di Stato e di governo. Resta ottimista?
«Mi pare che ci sia ora la consapevolezza di tutti nel voler affrontare la questione. Anche i Paesi nordici, prima tiepidi, si sono convinti che occorre fare qualcosa perché, alla fine, gli irregolari accolti da un Paese possono cominciare a scorrazzare per tutto il Continente».
Lei sa che basterebbe però un no, stante l’accordo di Nizza, per mandare tutto a monte…
«Resto ottimista: Barroso stesso ci ha messo del suo. Ha detto che solleciterà personalmente capi di Stato e di governo e varare il pacchetto che è naturalmente molto più ampio di quello che riguarda l’early warning, il pattugliamento del Mediterraneo col satellite e la nascita della guardia costiera dell’Unione Europea».
Cosa altro si prevede?
«Un rafforzamento delle frontiere all’Est, per esempio, anche perché fin qui - nonostante le centinaia di milioni di euro spesi - si rischia una migrazione diffusa grazie alle intricate foreste che stanno ai confini. Il raccordo poi, coi Paesi di provenienza e con quelli di transito per alleggerire le loro posizioni inducendo tanti disperati a restare a casa loro. Ancora, non meno importante, abbiamo approvato un’altra delle idee da me presentate alla commissione: una forza comune d’intervento rapido, formata da super-esperti, che studi i punti di crisi che si possono creare, in modo da prevenire gli esodi. E ancora, nella due giorni di vertice di Bruxelles tra i ministri degli Interni (oggi e domani, ndr) auspichiamo il varo delle misure anti-terrorismo che ho messo a punto».
E sarebbero?
«Intanto l’idea della custodia in comune dei dati delle telecomunicazioni e di Internet che ho avanzato solo due mesi fa e che ha ottenuto il sì della commissione. Poi la creazione di un organismo che scandagli nei nostri Paesi il reclutamento dei terroristi, cercando di capire il perché della radicalizzazione. In questo ho previsto anche il coinvolgimento degli imam presenti in Europa. E ancora c’è il discorso della lotta al traffico d’esseri umani. Con la concessione di speciali permessi di soggiorno a quei soggetti che si dissociano dalle bande criminali e collaborano con la giustizia».
Be’, in una Europa in fase di pre-crisi, mi pare non sia poco tutta questa serie di proposte da lei messe a punto…
«Paradossale ma vero: proprio mentre insorgono difficoltà su tutto il resto, si fa più corposa la richiesta di una politica unitaria su terrorismo e immigrazione».
Presidente Frattini, tutte cose notevoli, è vero. Ma poi, al fondo, resta il problema dei quattrini.

E in una Ue che non trova intese sul bilancio…
«Ora abbiamo un consenso politico che fino a ieri non c’era. Non solo: nel summit di ottobre ad Hampton Court capi di Stato e di governo decisero di stanziare 400 milioni di euro proprio per fronteggiare l’immigrazione clandestina. Non vedo perché ora qualcuno debba ripensarci».

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