L’hi tech boccia lo stadio vista-aeroporto

(...) il proprio malumore che oggi invece esterna con forza. «L'idea di cui si parla da mesi di mettere uno stadio accanto all'aeroporto è assolutamente contraria all'interesse delle aziende, specie di quelle tecnologiche - dice ancora Castellano-; anche la crescita del Parco tecnologico degli Erzelli risentirebbe negativamente di questa situazione». Quel che dispiace di più agli uomini del Distretto è che a premere in questo senso non è solo l'amministrazione comunale, con la quale hanno collaborato per il Villaggio hi-tech, ma sono anche degli imprenditori, e quindi dei colleghi. «Invece di prendersi le sue responsabilità - si sfoga con tono polemico il Presidente di Dixet - la città ha rimandato il problema a Roma!».
A spiegare se occupare le aree destinate allo sviluppo dello scalo genovese può essere negativo per il suo futuro e pericoloso per i voli è stato infatti chiamato l'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, quando in realtà, secondo le piccole e medie imprese che producono tecnologia a Genova e dintorni, la risposta sarebbe dovuta arrivare dal territorio ed essere una sola, e scontata. D'altronde i dati sulla salute del settore che ha in mano Dixet descrivono un'economia che ha retto la crisi e che non si merita di essere stroncata da progetti non condivisi. Alla fine del 2007 le imprese ad alta tecnologia che hanno ridotto il proprio personale sono state solo il 3%, mentre hanno mantenuto i propri livelli occupazionali stabili 42 ditte su cento e hanno assunto nuovi professionisti 55 aziende ogni cento. A fine 2008, nel pieno della crisi, tali numeri non sono precipitati, anzi: se il 5% degli aderenti a Dixet ha licenziato, il 37% non si è mosso e addirittura il 58% ha incrementato il numero di dipendenti. Secondo l'imprenditore Marco Pucci, che aderisce al Distretto, con tali presupposti Genova potrebbe addirittura aspirare a diventare la nuova Silicon Valley, e, per concretizzare questo ambizioso progetto, il Club d'imprese guidato da Castellano, insieme all'Aginfo (Associazione Giovani Informatici), ha lanciato proprio ieri, non a caso, «Di-Job», un nuovo portale di ricerca lavoro per neolaureati e neodiplomati. Rispetto al fabbisogno, infatti, la città non sforna abbastanza talenti da inserire nel mondo dell'alta tecnologia, intesa in tutte le sue declinazioni.
Questo nuovo sito web (www.dixet.it/di-job), appoggiandosi alla piattaforma professionale e al database nazionale già esistente di myWorkID, va a integrare per la prima volta direttamente sui siti aziendali i curricula di chi cerca un impiego con le offerte di lavoro. L'obiettivo è quello di portare in Liguria ingegneri e giovani laureati italiani e stranieri per soddisfare la richiesta continua di competenze specializzate. «Per ogni offerta da ingegnere elettrico - esemplifica Paola Girdinio, preside della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Genova - ci sono solo 0.03 candidature. Vogliamo mettere in contatto le esigenze delle aziende con le aspirazioni e le aspettative dei ragazzi».

Il portale ha anche il fine formativo di insegnare agli studenti come presentare correttamente se stessi nel mercato del lavoro: una volta completata la procedura d'iscrizione infatti ciascun candidato ottiene una versione pdf del proprio curriculum, secondo i criteri internazionali dell'Europass.

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