L’ira ds sulla lottizzazione di Prodi

Paolo Bracalini

da Milano

Dopo le botte a Reggio Emilia, le contestazioni a Bassano del Grappa, lo stop della Digos a Piacenza per ragioni di sicurezza pubblica, ecco un altro pasticcio, altra città, ma sempre lo stesso motivo, il libro di Pansa. Era invitato martedì prossimo a Crema per presentare La grande bugia, ma non ci andrà, «non voglio essere occasione di scontri, né qui né in qualsiasi altra città», dice il giornalista-scrittore alla Provincia. Cos’è successo? Che, nello stesso giorno, alla stessa ora, il gruppo «L’Altra Lombardia - Su la testa», associazione «antifascista democratica d’ispirazione marxista», ha organizzato sempre a Crema una contro-presentazione con ospite Giorgio Bocca, in una sala messa a disposizione per l’occasione dalla Provincia. Immediatamente è scoppiato un caso politico in città. Perché organizzare un convegno su «crimini fascisti e Resistenza» proprio nello stesso giorno, proprio con Giorgio Bocca, per giunta con l’avallo dell’amministrazione provinciale? I responsabili dell’associazione negano qualunque intento provocatorio, spiegando che quella data l’avevano scelta senza neppure sapere che contemporaneamente, al teatro san Domenico, ci sarebbe stato Pansa. Ma tant’è, subito dopo la notizia del forfeit dello scrittore hanno lanciato un comunicato dai contenuti inequivocabili: «Pansa rinuncia a venire a Crema, importante successo politico degli antifascisti. Il revisionismo storico non passa».
Anche perché neppure i conti tornano. L’associazione dice di aver deciso la nuova data dopo il rinvio («per motivi tecnici») di un’iniziativa antifascista in programma il 21 ottobre. Ma la notizia che il mese dopo, quello stesso giorno, Pansa sarebbe stato ospite dell’associazione culturale «Cremete», vicina ad An, a quel punto era già nota. Sui quotidiani locali se ne parlava almeno dal 10 ottobre, cioè pochi giorni dopo il primo, tumultuoso appuntamento del ciclo di presentazioni organizzate dal circolo culturale di centrodestra, ospite Magdi Allam. «Lì era successo un putiferio - spiegano alla Provincia -. Sono arrivati una trentina di no global che hanno manifestato per le vie del centro, imbrattando i muri della città con le scritte “Morte a Magdi Allam”, “Fascisti”, “Boia”. Quando pochi giorni dopo abbiamo dato la notizia che il 21 novembre ci sarebbe stato Pansa il clima era già surriscaldato». Difficile che in questo clima la notizia sia sfuggita ai circoli della sinistra radicale della città.
In tutto questo, il presidente della Provincia Giuseppe Torchio (Margherita) non ha saputo fare niente di meglio che cadere dalle nuvole: «Pansa a Crema il 21? Non lo sapevo, non posso mica sapere tutto quello che succede nella provincia. E poi non è mica il Papa». E la concessione della sala della Provincia per la presentazione anti-Pansa? «Me l’ha chiesta un gruppo che fa riferimento a un’avversaria politica, che in campagna elettorale mi ha dato battaglia. Figuriamoci se le nego uno spazio pubblico». Il risultato è che il 21 a Crema non ci saranno né Giampaolo Pansa né (con tutta probabilità) Giorgio Bocca. «Io nel pasticcio di Crema non ci vengo - spiega Pansa in un’intervista al quotidiano locale -. Non voglio creare problemi agli organizzatori che mi invitano. In questo Paese c’è un’aria mefitica, gonfia di intolleranza, velenosa e manesca. Se non stai al gioco ti picchiano». Un'atmosfera di intimidazione già evidenziata nell’ultimo suo «Bestiario» su L’Espresso. Intanto però, tra un polverone e l’altro, conta le vendite record del suo libro, 350mila copie, già all’ottava edizione in poche settimane, ed è costretto a combattere col calendario: «Devo rifiutare almeno il 70 per cento degli inviti, per onorarli dovrei avere un clone». Bocca ha dato buca anche lui, ma per altre ragioni. «Soffro di una forte artrite che non mi permette di uscire.

Non sarò a Crema». Niente a che vedere con Pansa, ma solo perché non era informato. «Non ne sapevo nulla - dice l’editorialista di Repubblica -. Ma se c’era lui di certo non ci avrei messo piede. Meno lo vedo meglio è».

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