Gian Micalessin
Le voci si moltiplicano e lofferta più che un incentivo sembra ora una capitolazione. Stando agli ultimi sussurri proveniente da fonti diplomatiche americane e rilanciati ieri dal quotidiano Washington Post gli Stati Uniti e lUnione Europea hanno abbandonato anche lultimo tabù e sono pronti ad accettare, seppur a certe a condizioni, la continuazione del processo di arricchimento delluranio sul suolo iraniano. Una totale inversione di marcia, insomma, rispetto alla politica ufficiale degli ultimi due anni e mezzo e una vittoria a tutto campo degli iraniani.
Per ora naturalmente sono solo voci. Anche perché la lista dincentivi - approvata dalla Germania e dai cinque Paesi membri del Consiglio di sicurezza e consegnata martedì al capo dei negoziatori iraniano Alì Larijani dal capo della politica estera europea Javier Solana, è ufficialmente ancora top secret. Ma tra quel segreto e le chiacchiere che gli girano intorno non deve esserci molta differenza se persino il ministro degli Esteri iraniano Manoucher Mouttaki incomincia a dirsi «più incline alla cooperazione che non al confronto». Certo tutto potrebbe restare in un limbo dincertezza e risolversi con un inatteso rifiuto di Teheran, ma fin qui - salvo colpi di coda della componente clerical-islamica più irriducibile - lIran sembra deciso a considerare con molta attenzione le profferte europee. E, se quanto riferito dal Washington Post è vero, ne ha ben donde. Secondo lanonima gola profonda citata dal quotidiano, Stati Uniti ed europei sarebbero pronti ad accettare e concedere la ripresa delle attività di arricchimento delluranio se lIran sospenderà momentaneamente le sue attività e permetterà allAgenzia internazionale per lEnergia atomica di verificare le sue reali intenzioni. Se dalle ispezioni risulterà la buona fede della repubblica Islamica, Stati Uniti e Paesi europei concederanno il via libero al proseguimento delle attività sotto il controllo della stessa Aiea. Come dire: dateci il tempo di verificare che non vogliate fare bombe atomiche e non solo non vi romperemo più le scatole, ma addirittura vi aiuteremo.
La disponibilità europea e americana presuppone un bel po di pazienza da parte iraniana perché - secondo esperti delle Nazioni Unite - la verifica delle intenzioni pacifiche di Teheran potrebbe anche richiedere qualche anno. Nonostante questa articolata lentezza la proposta euroamericana, se messa in questi termini, sembra ben più di un incentivo. Accettandola e sospendendo momentaneamente larricchimento delluranio Teheran si ritroverà da subito seduta al tavolo dei negoziati con Washington. Per questo primo passo, se sarà confermata lofferta di riprendere lattività dopo le verifiche sulle sue reali intenzioni, lIran non sarà neppure costretto a smantellare i suoi stabilimenti di ricerca.
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