L'"oste" Peppone Calabrese: "Porto la provincia in tv"

Il conduttore di "Linea Verde": "Raccontiamo l'Italia vera, le frazioni dei borghi e le persone con le loro radici"

L'"oste" Peppone Calabrese: "Porto la provincia in tv"
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Intanto ha diradato i piattoni dei suoi amati strascinati 'ndruppeche, una pasta con ragù potentino. Con parecchi chili in meno da portarsi in giro, Peppone Calabrese (foto), oste e conduttore, percorre su e giù l'Italia con la consueta ironia, simpatia e abilità nel raccontare il territorio, le sue tradizioni, il suo cibo, la sua cultura. Tanto che la sua Linea Verde (che realizza insieme a Livio Beshir e Margherita Grambassi) in onda alla domenica alle 12,20 su Raiuno sta riscontrando sempre più successo ed è arrivata a una media stagionale del 24 per cento con 2.873.000 spettatori.

Peppone, tanto successo deriva da una maggiore consapevolezza per la bellezza della provincia o per il suo modo di proporla?

«Dal fatto che noi raccontiamo l'Italia vera, non solo quella dei borghi, ma quella delle frazioni dei borghi. Andiamo a scovare persone che non hanno mai avuto voce e che si mostrano alle telecamere non tanto per l'ego ma per l'orgoglio di chi sono e del posto in cui vivono. Lo spettatore a casa si identifica, assapora la bellezza della normalità che diventa straordinaria».

In questi anni cosa ha imparato?

«Che l'Italia è un posto magnifico pieno di contaminazioni, di poeti, scrittori, filosofi, cantanti. È come se avessi allenato l'emozione in un accumulo costante di sensazioni diventate l'architrave della mia vita».

La gente la adora, la ferma per strada, la considera un amico.

«E lo sono. Io abbraccio tutti, mi viene naturale. Resto in contatto con molte delle persone che intervisto. E mi comporto ancora come se fossi l'oste del mio locale a Potenza (il Cibò) dove torno ogni weekend e dove sono stato scoperto dal direttore (del day time Rai) Angelo Mellone che ci capitò per caso. In tv porto il rispetto e l'amore per il territorio che ho ereditato dai miei nonni, dalla mia famiglia e dalle esperienze nelle missioni africane e nelle attività sociali».

Il Peppone più magro non spiazza gli spettatori?

«Ho perso più di

venti chili. A una certa età si arriva alla consapevolezza di curarsi. E facendo questa trasmissione sentiamo la responsabilità di far passare il messaggio della gioia del cibo unito al concetto dell'educazione alimentare».

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