Ladri in chiesa, martellate al tabernacolo

Furto nella chiesa di S. Giovanni: portati via elemosine e impianto hi-fi. Un biglietto in spagnolo forse per «depistare» le indagini

Michele Perla

Quanto accaduto una paio di notti fa nella chiesa di San Giovanni a Legnano, ha indignato la città intera. Un gesto sacrilego, compiuto da ladri-vandali privi di ogni scrupolo. Non si sono infatti accontentati di rubare i soldi dalla cassetta delle offerte e l’impianto di amplificazione. Hanno infatti divelto a martellate il tabernacolo dall’altare convinti che all’interno vi fosse chissà quale tesoro, insieme alle ostie consacrate. «Un fatto gravissimo che deve far riflettere e che va letto come avviso di quel degrado che porta l’uomo a non aver più alcun valore di tipo etico» è stato l’amaro commento di monsignor Carlo Galli, punto di riferimento delle chiese cittadine. A scoprire l’accaduto è stato l’altra mattina il custode. Incredulo dinanzi allo scempio, ha subito lanciato l’allarme facendo accorrere sul posto il parroco don Luigi Poretti, che ha dovuto prendere atto del raid, ma anche di come nella sua chiesa estranei avessero bivaccato per buona parte della notte.
I ladri infatti, dopo aver forzato le cassette delle offerte e sottratto dalle mensole le apparecchiature hi fi, si erano accaniti sul tabernacolo staccandolo dall’altare e una volta a terra, spaccandolo in mille pezzi senza rispetto per l’Eucarestia in esso contenuta. Hanno certamente avuto molto tempo a disposizione, visto che in sacrestia si sono anche concessi uno spuntino a base di panettone. A coronamento del gesto sconsiderato la beffa: hanno attaccato un biglietto sul tabernacolo con la scritta «Perdona me, Dios». Un messaggio che gli inquirenti non hanno letto certamente come segno di pentimento. Molto probabilmente i vandali hanno scritto quelle poche parole, col chiaro intento di depistare le indagini. Indirizzandole magari verso qualche disperato extracomunitario, di cui la città abbonda. Le indagini per far luce sull’accaduto sono condotte dagli uomini del commissariato di polizia.
Nel frattempo è già scattata la solidarietà dei parrocchiani del quartiere Ponzella, per tamponare il danno economico provocato dal furto dell’impianto audio (costato all’epoca una trentina di milioni).

«È la terza volta che questa chiesa viene presa di mira – ricorda la gente -; in un’altra occasione insieme alle offerte, vennero rubate le ostie consacrate. I ladri se ne disfecero abbandonandole in giardino e perfino in mezzo alla strada».

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