Malattie professionali, come richiedere il risarcimento

Quando si parla di malattie professionali si tende a fare un po’ di confusione, inserendovi anche quelle che non sono tali. Le norme in materia sono chiare e disciplinano anche l’entità dei risarcimenti e le modalità con cui farne richiesta

Malattie professionali, come richiedere il risarcimento
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Per entrare subito nel vivo dell’argomento specifichiamo che le malattie professionali sono quelle che derivano dall’attività professionale e ciò esclude tutta una serie di infortuni che, tendenzialmente, si crede che siano annoverabili come tali.

Le malattie professionali sono anche chiamate “tecnopatie” perché ricondotte a un’attività ripetuta nel tempo e che sfocia in una disfunzione della salute del lavoratore.

Sono quindi il frutto di un’azione lenta e progressiva, come tali non vanno confuse con l’infortunio professionale che è repentino e, per esempio, si verifica in modo violento quando un lavoratore subisce un trauma usando un utensile oppure si fa male a una gamba scendendo da una scala.

Non sono da confondere neppure con malanni extraprofessionali come, per esempio, una normale influenza invernale.

Cosa sono le malattie professionali

Stabilito che le malattie professionali insorgono con il tempo a causa dell’attività lavorativa, occorre specificare che non sempre sono di facile diagnosi, proprio perché non si manifestano in modo improvviso e non c’è un evento violento e traumatico a farle insorgere.

Per essere ritenute tali, le malattie professionali devono rispondere a due requisiti:

  • devono essere causate da esposizioni nocive o da altri elementi di rischio strettamente correlati all’attività del lavoratore. Si pensi, per esempio, ai rumori o alle vibrazioni eccessive a cui è sottoposto chi si occupa di riparazioni del manto stradale
  • devono insorgere a causa di esposizioni prolungate e, per loro natura, l’insorgere è quindi lento

I medici, per potere procedere a una diagnosi corretta, necessitano quindi di ricostruire la situazione professionale del lavoratore e di sottoporlo a tutti i test e agli esami di rito per confermare la malattia professionale.

Come si richiede il risarcimento

L’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) ha creato delle tabelle che racchiudono ognuna diverse malattie e per altre, per le quali non esistono delle tabelle preimpostate, occorre che il lavoratore dimostri la causa professionale delle malattie di cui è affetto.

Tra le malattie per le quali esistono delle tabelle figurano quelle già accertate come, per esempio, l’esposizione all’amianto o a un eccesso di raggi X tipico di chi lavora nel comparto sanitario.

Con un apposito decreto del 27 aprile 2004, il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha suddiviso le malattie professionali in tre categorie:

  • origine lavorativa di elevata probabilità
  • origine lavorativa di limitata probabilità
  • origine lavorativa possibile

Per ottenere il risarcimento occorre la diagnosi del medico a cui deve seguire la denuncia all’Inail, presentata mediante un apposito formulario o dal medico stesso oppure dal servizio di protezione aziendale.

La denuncia va depositata allegando:

  • il certificato medico
  • il settore professionale in cui è inserito il lavoratore
  • l’orario di lavoro
  • la retribuzione del lavoratore

Una volta ricevuta la documentazione, l’Inail si occuperà di certificare l’esistenza di una malattia professionale mediante una visita medica utile alle verifiche opportune.

Se l’Inail riconosce la malattia professionale provvede a fare in modo che il lavoratore riceva un’indennità, altrimenti il lavoratore ha tre anni di tempo per ricorrere contro la decisione, sottoponendosi a un iter di ulteriori visite mediche anche collegiali delle quali si dovrà sobbarcare i costi.

Il calcolo delle indennità

Se la malattia professionale viene certificata dall’Inail,

il lavoratore impossibilitato a svolgere la propria attività riceve un’indennità pari al:

  • 60% della retribuzione media giornaliera durante i primi 90 giorni
  • 75% della retribuzione media giornaliera a fare stato dal novantunesimo giorno di malattia e fino alla completa guarigione

La media giornaliera è calcolata sulla base della retribuzione percepita dal lavoratore nei 15 giorni prima della denuncia all’Inail.

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