È proprio l’Inter degli ultimi arrivati. Nel caso sembri riduttivo: diciamo l’Inter delle facce nuove. Ed è l’Inter che non perde un colpo, segna gol a valanga e stavolta nemmeno li ha presi (vedi alla voce lieta novella). Tremino, tremino, lor signori. Il Milan sentirà un sudorino freddo sulla schiena, le altre sono già prese (Lazio) e mangiate (quasi). Vince con un gol, che è un colpo di fioretto, ci pensa Houssine Kharja, passato dal ruolo di raccattapalle di Leonardo a quello di ragazzo spazzola per le speranze dell’Inter. Le facce nuove hanno messo sigillo e raccolto sei punti nelle ultime due partite: l’altra volta ha sfondato Pazzini, stavolta ci ha pensato il marocchino. Poi Pazzini e Sneijder hanno chiuso il conto. E Ranocchia ci ha fatto vedere la faccia migliore, dopo i rodaggi precedenti. Inter che fatica tutto un tempo.
Leonardo non ci ha preso con l’assetto: tre punte servono se c’è qualcuno che le innesca. Invece il trio delle (supposte) meraviglie ha sbattuto contro la digrignante combattività dei giocatori del Bari: un tempo di vorrei ma non riesco... interista. Poi qualità, forza fisica incentrata sugli sfondamenti di Maicon e l’elisir di lunga vita di Zanetti, e ritrovata vena dei tiratori hanno condotto la gente di Leonardo a sette punti dal Milan e con una partita da recuperare (Fiorentina) che potrebbe rappresentare la vera svolta del campionato dell’Inter e del campionato.
Il Bari ci ha messo volontà e applicazione tattica, ma alla lunga si è sgonfiato, non ha avuto capacità di mettere l’Inter in difficoltà: sesto ko consecutivo per i pugliesi, che non hanno meritato punizione così ampia nel risultato. E forse possono lagnarsi della disattenzione di arbitro e guardalinee, in apertura di ripresa, che non hanno visto un pugno rifilato da Chivu a Marco Rossi degno del morso di Tyson a Holyfield per quanto è stato vigliacco. Chivu sarà squalificato con la prova Tv, ma se fosse uscito la partita poteva cambiare. Anche a Bari penseranno che Calciopoli non è finita davvero (copyright Delneri).... Certo, se il Bari tirasse di più in porta...
Meglio lasciare i cattivi pensieri e ricordare le cose belle: la inquietante punizione a girare di Almiron, deviata da Julio Cesar con guizzo da gattone, il sinistro di Maicon parato da Gillet, e altri che ne sono seguiti, la spettacolare percussione di Eto’o con tiro deviato da Rossi e i gol: il triangolo fra Eto’o e Kharja con conclusione
degna, il guizzo solitario di Pazzini e il graffio finale di Sneijder. Per una volta ha vinto la tattica: con un attaccante in meno e un centrocampista piedi buoni in più, l’Inter ha fatto lezione. Un’idea per il campionato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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