Lettera del nunzio sui gay, scoppia il caso in Europa

Il nunzio apostolico in Francia ha inviato l’8 gennaio scorso una lettera accompagnata da un promemoria ad alcuni esponenti del Ppe membri dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Apce), chiedendo loro, a nome della Santa sede, un impegno per modificare la risoluzione sulle discriminazioni sessuali e suggerendo «di opporsi alla sua approvazione», nel caso il testo rimanesse «inaccettabile». La missiva conteneva anche la proposta di sostenere due candidati nelle votazioni per l’elezione del giudice italiano alla Corte europea dei diritti umani e alla presidenza del gruppo Ppe nel Consiglio d’Europa, rispettivamente Riccardo Ventre e Luca Volontè. Il primo non è stato designato, mentre il secondo è risultato eletto. La notizia della lettera è stata data in aula dalla parlamentare socialista lussemburghese Lydie Err, che ha denunciato come «inaccettabile e scandaloso» l’intervento Vaticano.
Il voto della risoluzione sulle discriminazioni sessuali, nel quale si chiedeva tra l’altro anche di garantire il riconoscimento legale alle coppie gay, era previsto per ieri, ma è stato fatto slittare ad aprile a causa degli ottanta emendamenti presentati per lo più dai parlamentari del Ppe.
«Su incarico della Segreteria di Stato - scrive il nunzio apostolico a Parigi, Luigi Ventura, fresco di nomina - vi faccio partecipi delle preoccupazioni della Santa sede a proposito di due progetti di risoluzione il cui testo è in aperto contrasto alla legge naturale e ai valori promossi dalla Chiesa cattolica e della necessità di partecipare attivamente al voto. Certi membri del Partito popolare europeo - continua il diplomatico vaticano - tra cui Volontè, Farina e Gatti sono già stati messi al corrente delle preoccupazioni della Santa sede e hanno depositato degli emendamenti in vista di un miglioramento dei progetti di risoluzione. Nell’inviarvi un promemoria a questo proposito mi permetto di invitarvi ad appoggiare gli auspici della Santa sede». Il promemoria, dedicato a due risoluzioni da emendare (la seconda riguardante l’aborto) conteneva anche il suggerimento di sostenere Ventre e Volontè.
La nunziatura di Parigi non ha voluto commentare la notizia della lettera, mentre il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, si è limitato a ricordare che è «normale» per la Chiesa intervenire in difesa dei suoi valori morali.
«Sono basito, non ne sapevo nulla», ha commentato il capo della delegazione parlamentare italiana all’Apce, Luigi Valente (Pdl): «Mi meraviglio di un’iniziativa né richiesta né concordata. Spero che il nunzio chiarisca». La lettera del nunzio, per il senatore del Pd Pietro Marcenario, è una «grave interferenza istituzionale», mentre il suo collega Vannino Chiti giudica «incredibile» l’iniziativa del rappresentante vaticano: «La Chiesa cattolica - ha detto - come ogni altra confessione religiosa ha il pieno diritto di esprimere pubblicamente le sue posizioni su ogni tema di vita della società.

Proprio per questo appare incredibile che sia stata fatta una lettera riservata, solo per alcuni parlamentari e che in essa si scenda nel dettaglio di emendamenti da approvare o respingere e si siano indicazioni di candidature».

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