FrancoforteMentre le immatricolazioni continuano a diminuire si sente parlare di ripresa del mercato dell'auto e da parte di politici, anche di governo, sembrano esserci aperture verso una politica più giusta nei confronti delle quattro ruote, che potrebbe partire dall'abolizione del superbollo. Come valuta la congiuntura attuale Giuseppe Bitti (prima foto sotto), ad di Kia Motors Italia? «Non vedo segnali che possano spingerci a modificare la stima per il 2013 che indica, tuttora, nella migliore delle ipotesi, una chiusura con 1,3 milioni di consegne a fine anno - la risposta - e interventi come il recente aumento dell'Iva non fanno altro che aggravare il carico fiscale sull'auto; vanno, insomma, nella direzione opposta rispetto alle necessità del settore. Dubito che nei prossimi mesi lo scenario possa cambiare, per esempio con una fiscalità per le aziende allineata a quella dei principali Paesi europei».
Con queste premesse anche il 2014 non si presenta come un anno facile. «L'unico dato positivo - precisa Bitti - sarà forse la fine della flessione che dura ormai da anni, ma il mercato totale non si discosterà dalle cifre attuali». Da anni Kia è in controtendenza, è un trend che potrete mantenere anche in futuro? «Quest'anno dovremmo chiudere con una crescita del 10% dopo due anni, il 2012 e il 2011, che abbiamo archiviato con aumenti, ogni anno, del 40% - spiega il manager - sono performance che non si possono ripetere sempre e che sono legate anche alle tante novità che abbiamo lanciato negli ultimi tre anni. Per il 2014 prevedo ancora una crescita di volumi molto modesta (dalle 28mila unità di quest'anno a 29mila) e un'ulteriore crescita della nostra quota di mercato». Quali modelli hanno maggiormente contribuito al raggiungimento di questi risultati? «Direi tutti - aggiunge -: ognuno ha fatto la sua parte nel segmento di appartenenza. Certo, Picanto e Rio, viste le caratteristiche del mercato italiano, ci hanno dato grandi soddisfazioni e in alcuni momenti, poiché sono prodotte in Corea, abbiamo sofferto di mancanza di prodotto. Ma anche le europee cee'd - in particolare la Sw - e Sportage hanno fatto segnare ottime performance. Ritengo che il pubblico continui a premiare la qualità delle nostre automobili».
Anche se a una velocità leggermente inferiore rispetto all'Italia, le vendite del brand continuano a crescere anche in Europa, come conferma Michael Cole (seconda foto), ceo di Kia Europe, che al recente Salone di Francoforte ha tenuto a battesimo il restyling di Soul (molto atteso in Italia) e Niro, concept per un Suv compatto. «Dal 2008 al 2012 siamo cresciuti del 50% e quest'anno raggiungeremo le 340mila unità; abbiamo una gamma freschissima; Picanto, lanciata nel 2011, è il modello con la maggiore anzianità e Carens è sul mercato da pochissimi mesi. Ed è anche una gamma che copre, oggi, l'80% dei segmenti».
Nel 2014 vedremo anche una Soul elettrica: le auto a emissioni zero saranno centrali per voi? «Stiamo esplorando tutte le possibilità di propulsione - precisa Cole - in Corea vendiamo già un'auto elettrica pura e in Usa proponiamo un modello ibrido. In futuro vogliamo essere pronti a rispondere alla domanda che arriverà dai clienti».
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