A lezione di «cuore»: un corso per salvare chi rischia l’infarto

Duccio Pasqua

A lezione di cuore per salvare una vita. Da dicembre 2005 nel Lazio è attiva un’iniziativa per insegnare ai parenti di chi ha avuto un infarto come intervenire in caso di emergenza. La fase pilota si concluderà a giugno. Dopo questa prima fase di sperimentazione l’iniziativa verrà estesa anche alle altre regioni italiane. Ogni anno in Italia si registrano 160mila infarti e 50mila arresti cardiaci, il che vuol dire che ogni 3 o 4 minuti una persona ha un infarto, e in un caso su cinque il paziente non sopravvive. L’80 per cento degli arresti cardiaci si verifica tra le mura domestiche, e in più della metà dei casi riguarda pazienti cardiopatici e soggetti che hanno già avuto un infarto. In più della metà dei casi i testimoni diretti dell’evento sono i familiari del paziente. Il corso, promosso dall’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco) e dalla Heart Care Foundation (Hcf), ha dunque lo scopo di insegnare le tecniche di base per la rianimazione e per l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico. «Si tratta di un corso di 5 ore che si terrà nei reparti di Cardiologia degli ospedali – ha spiegato Francesco Chiarella, amministratore delegato per la ricerca di Hcf – a cui possono iscriversi mogli, mariti, figli e conviventi di pazienti cardiopatici». Ogni corso è aperto a 25 allievi e viene gestito da 4 istruttori e un direttore: comprende una lezione teorica di circa 45 minuti. Segue una fase di addestramento di tre ore in cui i partecipanti si esercitano a compiere le manovre salvavita su un manichino, e una valutazione finale con prova pratica. Le lezioni intendono anche insegnare ai partecipanti come riconoscere segni e sintomi dell’attacco cardiaco. «È di vitale importanza che una persona colpita da attacco cardiaco attivi immediatamente il 118 – ha sottolineato Giuseppe Di Pasquale, presidente Anmco – dal momento che si ha il 47 per cento di possibilità di bloccare l’infarto se si interviene nella prima ora. La percentuale scende al 26 per cento nella seconda ora, e al 18 nella terza». Dal momento che l’80 per cento degli infarti si verifica in casa, e in un caso su 4 davanti a un minore, Heart Care Foundation ha attivato anche il progetto «Tuttocuore», pensato per le scuole dell’obbligo e per le medie superiori.

«Ai più piccoli spiegheremo come riconoscere l’emergenza, chiamare il 118 ed effettuare manovre salvavita – spiega ancora Di Pasquale – mentre ai ragazzi delle medie superiori insegneremo anche alcuni principi di rianimazione cardiopolmonare».

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