Tra lirica e letteratura il sabba di Halloween

Uno entra e va a sbattere contro una bara. Bella vuota, pronta ad accoglierlo. Ma niente paura. Enrico Ercole, con Louise Tschabuschnig animatore del cartellone culturale dell'Associazione Atelier Gluck Arte, oltre che intimo di Dracula è anche un attento musicologo. Così, dovendosi occupare di Halloween, la notte delle streghe, s'è premurato di recuperare l'odor di zolfo emanato da molte pagine del nostro melodramma. E streghe, demoni e vampiri hanno lasciatola i loro castelli della Transilvania e i fumosi vicoli di Londra per darsi convegno tra noi in compagnia della nostra musica. Sbaglia infatti chi invoca l'era della globalizzazione per indicare quegli esseri sovrannaturali come appannaggio della cultura e della cinematografia americana. Loro, immaginifici e inquietanti, sono infatti roba nostra. Tanto che appunto già se n'era impadronito il Verdi del Ballo in Maschera con i diavoli e le salamandre di «Re degli abissi affrettati». O il Boito del Mefistofele con le sue latébre, i suoi struggo, ruggo, mordo, invischio. E se le creature fantastiche, oscure, ammalianti e paurose appartengono alla nostra cultura, Ercole e compagni, volendo organizzare per Halloween una notte particolare, non hanno potuto non tenerne conto rivolgendosi appunto al più classico repertorio gotico/romantico della vecchia Europa. Da cui il titolo Classic Halloween. Il programma è eterogeneo, l'opera lirica va a braccetto con letteratura e cinema, e il collante è la paura. Stravince la sezione melodrammatica, con la grande scena di Ulrica e del suo antro del Ballo verdiano e la nota aria Son lo spirito che nega dal Mefistofele di Boito. Eseguono Louise Tschabuschnig (mezzosoprano) e Joung Sang Yu (basso). Al piano Heidemarie Wiesner. Si sa tuttavia che diavolacci e fiamme infernali vanno a nozze con scene faraoniche e coup de théâtre. L'Atelier Gluck è piccolo. Si ricorre al video: ora l'immaginifica Scena della gola del lupo dal Franco cacciatore di Weber, ora l'ingresso della statua del Commendatore del Don Giovanni mozartiano. La prima scena è tratta da un raro film del 1968, la seconda da una bella edizione con Thomas Allen. Non solo musica. Previste letture dai tre grandi classici della letteratura gotica: Dracula di Bram Stoker, Frankenstein di Mary Shelley e Lo strano caso del dottor Jekyll e mr. Hyde di Robert L. Stevenson. Si ascolteranno i passaggi che descrivono l'apparizione dei tre mostri e la loro non-morte: magari per scoprire, per dirla con Jekyll, che il vero mostro sta accucciato dentro di noi. Presente anche lo psicologo Giulio Fontò. A lui il compito di spiegare le ragioni dell'irresistibile attrazione collettiva nei riguardi di paura, macabro, fantasmi. La festa è inserita nella cornice della mostra «Dracula il mito, manifesti cinematografici sul vampiro più famoso del mondo, libri, gadget, memorabilia e soprattutto decine di edizioni del libro di Bram Stoker, tra la quali una in Braille.

Il materiale appartiene all' Ordine del Drago, associazione dedita allo studio del mito di Dracula . Rinfresco a tema, pubblico in maschera. Dimenticavamo la bara. Quella è per farci accomodare chi se la sente. Ve la sentite?
Classic Halloween
mercoledì ore 21
Atelier Gluck,via Gluck 45

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