Lombardia, Ambrosoli si fa da parte: "Non mi candido"

L'avvocato Umberto Ambrosoli fa sapere che non si candiderà per la guida della Regione Lombardia per il centrosinistra. Gabriele Albertini: "E' una persona che stimo"

Lombardia, Ambrosoli si fa da parte: "Non mi candido"

Negli ultimi anni ogni volta che c'è un'elezione importante a Milano e dintorni spunta il nome dell'avvocato Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, ucciso su ordine del banchiere Michele Sindona l’11 luglio 1979. La prima volta che il nome di Ambrosoli fu gettato nella mischia fu nelle ultime Comunali all'ombra della Madonnina, quelle perse dal sindaco uscente Letizia  Moratti. Ambrosoli piaceva a una parte del centrosinistra e al Terzo Polo. Alle primarie della sinistra si impose Pisapia e il Terzo Polo, dopo il gran rifiuto di Ambrosoli (e di Albertini), puntò sul giovane Manfredi Palmeri.

Ora, con il disfacimento della Giunta regionale della Lombardia e l'inesorabile ricorso alle elezioni anticipate (sulla cui data ancora si deve decidere), i partiti si sono rimessi in moto alla ricerca dei candidati da schierare. E qualcuno ha riproposto il nome di Ambrosoli per il centrosinistra. L’avvocato, però, ancora una volta ha risposto no. Lo ha fatto scrivendo due messaggi su Twitter: "Servire la collettività, vivere la responsabilità politica è la più nobile delle ambizioni; ringrazio quanti mi ritengono all’altezza". Poi ha aggiunto: "Tuttavia, la tempistica oggi disponibile impedisce di realizzare l’unico progetto nel quale riesco a immaginare una mia candidatura".

Poco prima l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini - che molti vedono come candidato in pecotre del centrodestra -  aveva speso parole di forte apprezzamento per Umberto Ambrosoli. "E' una persona che stimo, posso dire di essergli amico e confesso che nell’ipotesi molto imbrobabile che dovessimo essere entrambi contendenti mi riuscirebbe difficile decidere se votare per me o per lui. Credo nella grande differenza tra le persone piuttosto che tra le appartenenze e le categorie. Nel caso di Ambrosoli - ha rimarcato Albertini - avrei questo imbarazzo".

Che dire, dopo

una manifestazione di stima così evidente non ci sarebbe da stupirsi troppo se, in caso di vittoria di Albertini alle prossime elezioni regionali questi decidesse di chiamare Ambrosoli per proporgli un incarico importante.

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