Londra, 60 feriti al giorno E' la guerra dei coltelli

Le aggressioni con arma da taglio stanno diventando un'emergenza nazionale. Venti i morti dall'inizio dell'anno, sei soltanto nelle ultime 24 ore. Scuole e ospedali si attrezzano con metal detector e giubbotti anti-crimine

Londra, 60 feriti al giorno 
E' la guerra dei coltelli

Londra - Li chiamano hoodies per via di quelle felpe col cappuccio che sono diventate un marchio di riconoscimento. Si aggirano in gruppo, storditi da fiumi di birra, coperti dai loro cappucci per evitare l’occhio clinico delle migliaia di telecamere sparse in città. Hanno fra gli undici e i diciannove anni. Vivono a Londra, Manchester, Liverpool, Nottingham. Spesso arrivano dalla periferia. E in tasca tengono un coltello. Giocano alla guerra. Un mix di violenza e incoscienza, di spavalderia e irrazionalità. Che ha portato anche gli altri, i ragazzini che a questa battaglia di strada non vogliono partecipare, ad armarsi pure loro. Per difendersi sì. Ma poi succede che una banale rissa tra ragazzini, anche fra quelli meglio intenzionati, finisce in un bagno di sangue.

«A uccidere si impara dalla tv. Quando esci di casa, prendi le chiavi, il cellulare. E il coltello», ha raccontato uno di loro al Guardian. Quindici sterline, diciotto euro. Tanto basta ai ragazzini inglesi per riversarsi sulle strade e sentirsi «sicuri». Perché nell'Inghilterra del nuovo millennio, che si faccia parte o no di una delle 700 baby-gang in azione nel Paese, andare in giro armati è diventata questione di ordinaria quotidianità. E quando il coltello non lo si prende nella dispensa di casa per non dare troppo nell'occhio, il supermercato del crimine è alla portata di tutti, minorenni compresi. Tanto che Scotland Yard ha ammesso che c'è un'emergenza oggi nel Regno Unito persino più scottante del terrorismo, salvo poi fare marcia indietro, in un disperato tentativo di rassicurare l’opinione pubblica, sostenendo che questa non è «un’epidemia da coltello».

Eppure il fenomeno si chiama proprio come knife-crime, la guerra dei coltelli, che in poco più di sei mesi ha ucciso già 20 adolescenti nella sola capitale (una media di tre al mese), 50 persone in tutto il Regno Unito. È una guerra che porta in ospedale - come ha riferito ieri il Sunday Telegraph - 60 feriti al giorno e che ha fatto registrare solo lo scorso anno 20.803 delitti violenti commessi con un’arma da taglio.

«The good die young - i buoni muoiono giovani - the bad still stand - i cattivi ci sono ancora», recita uno dei messaggi lasciato sul marciapiede di Islington, dove Ben Kinsella, 16 anni, fratello di una giovane star della tv inglese, è stato accoltellato due settimane fa in una delle zone più «in» della capitale. E non è certo la vittima più recente. Perché nell’ultimo week-end, in solo ventiquattro ore, il numero nel pallottoliere degli accoltellati ha aggiunto sei nuove vittime al suo desolante conteggio.

Si esce di casa col coltello perché si è membri di una baby-gang, ma lo si fa anche con l'illusione di «difendersi». Così basta una discussione fra adolescenti, il tentativo del furto di un cellulare, i più banali e futili motivi, perché una discussione degeneri in un regolamento di conti da far-west. A poco o nulla sembra essere servita la campagna choc promossa dal governo, in cui si mostrano le agghiaccianti immagini delle vittime di ferite di arma da taglio.
Il fenomeno dilaga e si evolve persino più veloce di quanto le statistiche stesse raccontino. La pensa così Cherie Blair, moglie dell'ex premier Tony, che di fronte alla Commissione speciale Interni della Camera dei Comuni si è detta convinta che l'emergenza sia sottostimata dai numeri e ha poi stupito tutti ammettendo di «temere per la sicurezza dei suoi figli quando sono in giro per le strade».

Così mentre le scuole si attrezzano coi metal detector per scovare gli studenti malintenzionati, mentre ospedali e supermercati pensano di fornire giubbotti anti-accoltellamento ai lavoratori più a rischio e mentre a Redruth, una cittadina della Cornovaglia, si sperimenta il coprifuoco dopo le 9 di sera per i ragazzini sotto i sedici anni, il governo Brown si sta adoperando per fronteggiare l'emergenza incalzato dall'accusa di rappresentare un partito che in dieci anni di potere non è riuscito a contenere il dilagare della violenza fra i teenager. Domani il ministro degli Interni Jacqui Smith presenterà un piano sulla violenza giovanile, di cui la stampa inglese ha già fornito qualche anticipazione. Incontri per mostrare ai ragazzini le conseguenze delle ferite da arma da taglio, confronti diretti fra gli aggressori e i parenti delle vittime.

Ma c’è da chiedersi se funzionerà.

Arsema, 16 anni, è stata la prima vittima femminile della Londra dei record. Dieci colpi sferrati da un ex fidanzatino. L’hanno trovata agonizzante, in ascensore, il coltello conficcato nel corpo: si era spezzato per la violenza dei colpi.

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