Londra: "Facciamo come Ryanair" I conservatori e lo Stato low cost

Servizi minimi per tutti, ma chi vuole gli "extra" paga di più. Così i Tory di David Cameron mettono un’ipoteca sul governo

Londra: "Facciamo come Ryanair" 
I conservatori e lo Stato low cost

Succederà come all’imbarco di un volo Ryanair. Vuoi salire per primo e sceglierti un buon posto? Pagherai di più. Non hai fretta e preferisci risparmiare? Salirai dopo, prenderai il posto che capita ma il tuo biglietto costerà meno. Il modello è quello delle compagnie aeree low-cost. Ma Barnet, che a quel prototipo si ispira, non è un aeroporto. È uno dei distretti a nord di Londra in cui i conservatori alla guida del governo locale hanno deciso di adottare il modello «Easy-Council». EasyCouncil come EasyJet, l’altra compagnia a basso costo che ha rivoluzionato il modo di viaggiare nel mondo e fra le più solide in circolazione nonostante la crisi. Vincente grazie alla sua filosofia: offrire servizi base, minimi, a tutti. Facendo pagare per gli «extra» che ciascuno desidera. Qualche esempio: si ha fretta di accelerare una licenza edilizia? Basterà mettere mano al portafogli per ridurre i tempi della pratica. Si ha diritto all’assistenza sociale? Gli anziani potranno scegliere se una quota del loro budget sarà destinata a un nuovo addetto alle pulizie o a una gita fuori porta. Il principio è semplice: il minimo è garantito a tutti, poi ognuno spende per quello che chiede. O a parità di spesa sceglie i servizi di cui godere. Si evita così di offrire a tutti servizi che non tutti vogliono. Per raggiungere un obiettivo di certo ambizioso: offrire al cittadino servizi pubblici personalizzati cercando di tagliare i costi sempre più insopportabili delle amministrazioni locali.

L’idea di applicare il modello Ryanair a un’amministrazione locale arriva dal collegio a nord di Londra che fu roccaforte di Margaret Thatcher (Barnet rientra nella circoscrizione di Finchley). «Un test pilota» - lo ha definito ieri il Guardian che ne ha riportato i contenuti - in vista dell’avvento al potere dei conservatori il prossimo anno. Dopo tre mandati consecutivi, il tempo del New Labour di Tony Blair e Gordon Brown sembra infatti definitivamente tramontato. E i Tory di David Cameron volano nei sondaggi: l’ultimo li dà in vantaggio di 16 punti percentuali sul Labour al governo. E tutti parlano ormai di «New» Tory. «Nuovi» come il modello conservatore che si sta diffondendo a macchia d’olio nelle amministrazioni locali e che nella sua versione più «radicale» ha un obiettivo chiaro: tagli alle spese e alle tasse. Così a Barnet - dove molti servizi saranno esternalizzati sul modello delle low-cost e il personale progressivamente ridotto - si spera di recuperare 15 milioni di sterline l’anno, un bel risparmio nell’Inghilterra che affonda nella crisi. «Non ci sarà un abbassamento del livello dei nostri servizi ai cittadini - ha detto l’ispiratore di questa politica e candidato Tory al prossimo Parlamento Mike Freer -. Con un’attenta distribuzione delle risorse, potremo mantenere buoni gli standard nonostante i tagli alle amministrazioni locali previsti per i prossimi anni». Il Labour contrattacca: così si farà il minimo indispensabile al costo più basso. Ma le previsioni danno ragione ai Tory: i tagli sui servizi pubblici potrebbero essere obbligati per un futuro governo che voglia far quadrare i conti dello Stato. Lo stesso premier Gordon Brown è finito in questi giorni nella bufera per aver deciso di tagliare di 15 sterline a settimana gli aiuti alle famiglie indigenti.

Quanto l’esperimento londinese rispecchi il «Conservatorismo compassionevole» inaugurato da Cameron è

difficile dirlo. Quel che è certo è che il leader dei Tory ha lasciato carta bianca agli amministratori locali: fate quel che volete, con un solo limite, il rispetto della legge. E il partito galoppa verso Downing Street.

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