Luci e ombre del Novecento, «scatti» fra dolore e vacanze

Prosegue fino al 31 maggio in oltre 100 sedi espositive il festival di fotografia

Tra i numerosi eventi di fotografia di questa primavera, ne segnaliamo un paio imperdibili nel labirinto delle proposte. Durerà fino al 31 maggio l’ormai autorevole FotoGrafia Festival di Roma, manifestazione a carattere internazionale giunta alla quinta edizione che prevede circa 100 mostre in musei, gallerie, librerie, teatri, stazioni e spazi pubblici della capitale. Ideata e diretta da Marco Delogu, promossa dal Comune e prodotta da Zone Attive, si sviluppa questa volta su un titolo impegnativo: «Novecento. La necessità della fotografia». A fare da capitano della compagnia di saltimbanchi dell’arte è stato chiamato l’autore inglese Martin Parr, al quale il Festival ha affidato il compito di raccontare «Tutta Roma», questo il taglio del progetto, e il fenomeno del turismo di massa tipico del secolo appena trascorso. Negli stessi spazi di Palazzo Caffarelli, sede dei Musei Capitolini, è prevista un’altra esposizione sul tema «Il secolo delle vacanze», con opere di grandi maestri del genere come Lartigue o Cartier-Bresson, Berengo Gardin e Massimo Vitali.
Il Novecento è analizzato attraverso tutti i fenomeni che lo hanno caratterizzato: le guerre, le violenze agli uomini e all’ambiente, la fame, la morte. Notevoli gli scatti di Letizia Battaglia e Franco Zecchin sulla mafia, esposti a Palazzo della Calcografia, e poi le retrospettive su Mario Dondero e Giuseppe Cavalli, o quella sul compianto «Luigi Ghirri e le cartoline di paesaggio», al Museo di Roma in Trastevere, e Roger Ballen a Palazzo Fontana di Trevi. Molti anche gli autori delle nuove generazioni. Tra loro Riccardo Mazzoni, Lorenzo Vitturi ed Eva Frapiccini, concentrata sugli anni del terrorismo. L’esposizione che chiuderà il FotoGrafia Festival è quella dedicata alle immagini premiate dal «World Press Photo», il più prestigioso premio internazionale dedicato al fotogiornalismo, visitabile in maggio sia a Roma sia a Milano (presso la Galleria Carla Sozzani). Vincitore assoluto per questa edizione, la 49ª, è il fotografo canadese Finnbarr O’Reilly, dell’agenzia Reuters, con un clic struggente realizzato in un centro di emergenza nigeriano, che mostra la mano di un bimbo denutrito appoggiata sulle labbra della madre.
Come in un gioco di contrasti, si svolge in Veneto fino al 4 giugno il festival «Padova Aprile Fotografia», a cura di Alessandra de Lucia ed Enrico Gusella. Cinque, nella città del Santo, le mostre in programma. Si tratta di prime nazionali, ospitate in sedi storiche come il Museo Civico, il Palazzo del Monte di Pietà, il Sottopasso della Stua.

Filo conduttore dell’evento, che ha per sottotitolo «Visioni quotidiane», è appunto la quotidianità dell’individuo, nel suo misurarsi con il lavoro, con sogni e relazioni, con lo sport o il mondo che lo circonda, riflettendo su se stesso e trasformandosi. Tra gli autori, Elliott Erwitt, Francesco Zizola, Raymond Depardon, Abbas, Edward Weston, Mario Giacomelli, Germane Martin.

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