Lunga (nuova) vita ai computer se sono così belli e professionali

Apple porta il MacBook Pro un passo avanti con la barra touch, Microsoft punta sul lavoro dei creativi e sul 3D. Prodotti super, anche nei prezzi

Marco Lombardo

La tecnologia aveva decretato la morte dei computer tradizionali, sopraffatti dall'avanzata dei tablet trasformatisi poi in device ibridi con tastiera e capaci insomma di essere versatili secondo l'uso. Le recenti presentazioni hanno però smentito la precoce fine dei pc per come li conosciamo, perché se è vero che la strada del touch è ormai senza ritorno, ci sono cose che i vecchi e cari desktop e notebook sanno fare ancora bene. Anzi meglio. È questione dunque di farli entrare nel futuro e allora sia Microsoft che Apple hanno deciso un passo in quella direzione. E nel primo caso si punta molto sul lavoro dei creativi, portando l'architettura delle immagini dalle due dimensioni al 3D. Per questo Microsoft ha dunque lanciato Surface Studio, un 28 pollici da 13 milioni e mezzo di pixel per raggiungere con il 4,5K una dimensione di immagine ancor più definite. La particolarità di Studio è il suo schermo inclinabile fino ai 20 gradi per consentire appunto lavori di design e di creatività grazie alle funzioni touch. E da Microsoft è arrivato anche il Surface Book i7, portatile dalla super batteria e pensato per professionisti che fanno della grafica il proprio lavoro: il Cad 3D, ad esempio, porta gli architetti un passo più avanti. Poi c'è Apple, che ha festeggiato il venticinquennale dalla nascita del primo notebook, ovvero il Powerbook, con il nuovo MacBook Pro, arrivato ad essere un portatile con dimensioni da Air e funzioni ancor più super. Davvero uno splendido oggetto di design (ora c'è anche in space gray oltre che in silver) con schermo Retina e che decreta secondo le parole del vicepresidente della Mela Phil Schiller «la morte dei tasti funzione». Ed in effetti la barretta nella parte superiore della tastiera (quella da F1 in su per intenderci) è stata sostituita da un elegante e interattiva Touch Bar, che aggiunge appunto comandi a punta di dito ai programmi su cui stiamo lavorando. Una barra tecnologica personalizzabile, che si adatta perfino automaticamente all'utente in quel momento davanti allo schermo. In più i nuovi MacBook Pro integrano il Force Touch e il Touch Id per fare acquisti con l'impronta digitale, diventando così uno strumento di lavoro e di divertimento davvero impressionante, sia per le forme che per la sostanza. Con una velocità di lavoro e di grafica ancor più migliorate, con una varietà di porte come mai prima (dall'Usb trazionale a quella di tipo C fino alle Thundebolt) e in due dimensioni, ovvero 13 e 15 pollici. Lasciando anche agli utenti una versione a 13 pollici con i tasti funzione tradizionali.

Lunga vita ai pc, insomma, con un'unica controindicazione: i due nuovi Microsoft costano 2999 (lo

Studio) e 2399 dollari (il Book i7), mentre Apple lancia il MacBook Pro a 2099 (il 13 pollici con Touch Bar, a 1749 quello senza) e a 2799 euro (versione da 15). In pratica: computer è (ancora) bello, ma quanto mi costi...

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