Dopo un 2009 da dimenticare, l'industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, nel 2010, ha imboccato la strada del rilancio; la ripresa, così come confermano le previsioni 2011, si presenta però faticosa. Questo è quanto emerso durante la conferenza stampa di fine anno di Ucimu-Sistemi per produrre, l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e prodotti ausiliari.
Come si evidenzia dai dati di preconsuntivo elaborati dal Centro Studi di Ucimu, nel 2010, la produzione italiana di settore è cresciuta a 4.230 milioni di euro, segnando un incremento del 3,3% rispetto all'anno precedente. La timida inversione di tendenza, che ha permesso ai costruttori di recuperare meno di un decimo del terreno perso nel 2009 quando la produzione crollò del 30%, è espressione dell'apatia che ha interessato indistintamente la quasi totalità dei mercati per circa un biennio. A conferma di ciò l'export di macchine utensili italiane cresciuto, nel 2010, soltanto del 3,1%, a 2.605 milioni di euro. Secondo l'elaborazione del Centro Studi Ucimu su dati Istat, relativamente ai primi nove mesi dell'anno, primo mercato di sbocco dell'offerta italiana di settore è risultato la Cina che ha scalzato la Germania dal podio. Seguono Stati Uniti al terzo posto, Francia, India, Russia, Iran, Brasile, Spagna, Polonia. A fronte dell'arretramento delle vendite nei tradizionali mercati di sbocco del made in Italy quali, Germania, Stati Uniti e Francia, i costruttori italiani hanno visto crescere le vendite in India (+83,8%), Russia (+16,4%), Iran (+312,5%), Brasile (+47,7%).
Sul fronte interno, il consumo è cresciuto, del 6,5%, a 2.485 milioni di euro stimolato e sostenuto, nella prima parte dell'anno, dalla Tremonti-Ter. Anche l'import ha registrato incremento (+12,1%) ma il valore assoluto è ancora molto basso. Stabile rispetto al 2009 il rapporto export su produzione, risultato pari al 61,6%.
Le previsioni 2011 evidenziano un trend di miglioramento che resta comunque piuttosto fiacco. La produzione crescerà, del 9%, a 4.610 milioni di euro rispetto al 2010.
"Nonostante i principali indicatori economici segnino incremento - ha rilevato Giancarlo Losma, presidente Ucimu-Sistemi per produrre - la ripresa registrata nel 2010 e prevista per il 2011 appare ancora piuttosto flebile. Ciò che preoccupa maggiormente i costruttori italiani di macchine utensili è la debolezza del mercato interno e in generale dell'area Europea. Secondo una recente indagine svolta dalla associazione, più del 25% del parco macchine installato in Italia, e parimenti in Europa, ha oltre venti anni. L'aggiornamento dei sistemi di produzione presenti nelle nostre strutture è dunque una esigenza improcrastinabile per scongiurare la perdita di competitività della nostra manifattura rispetto all'offerta dei competitor stranieri, primi fra tutti i player di area asiatica.
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