Il governo ha approvato un decreto che introduce i test psicoattitudinali per i magistrati. È una tappa non certo decisiva, ma importante, nel percorso di riordino di un sistema, quello giudiziario, da troppo tempo fuori controllo. Non si tratta di dare la caccia ai matti (quelli si spera vengano già ora neutralizzati), né di interferire nel merito delle decisioni di giudici e pm, la cui autonomia resta intatta. No, più semplicemente viene introdotto un «crash test» per verificare se il livello di equilibrio e serenità è compatibile con una professione che maneggia una merce unica e importante quale è la libertà degli uomini, cosa che già avviene senza alcun problema per categorie altrettanto sensibili, tipo forze dell'ordine e piloti di aerei.
Invece di discutere se la cosa è utile e gradita ai magistrati o se la politica vuole «punire» i gestori della giustizia, bisognerebbe farsi l'unica domanda sensata: i test sono utili ai cittadini, che da vittime o colpevoli hanno a che fare con la giustizia? Con onestà bisogna ammettere che l'unica risposta sensata è: sì, sono utili. Lo sono perché i magistrati sono uomini come tutti gli altri, hanno i loro alti e bassi, depressioni e umori che possono influire sulla lucidità e sul distacco necessari per formulare ipotesi e tirare conclusioni.
C'è chi sostiene che alla fine si scoprirà che in pochi risulteranno positivi allo stress. Può essere, ma non regge. Rispetto ai milioni di automobilisti che ogni giorno circolano sulle strade, sono davvero pochi quelli che guidano in stato di ebbrezza, eppure nessuno chiede l'abolizione dell'alcol test, perché il pericolo per tutti viene proprio da quella minoranza.
Un'ultima considerazione. Tra i mantra cari ai magistrati, uno dei più famosi recita: «Male non fare, paura non avere».
Ecco, applichiamolo: che paura dovrebbe avere a sottoporsi a una verifica un magistrato sicuro di essere nello stato psicofisico minimo necessario per esercitare una professione che ha che fare per definizione con la vita dei cittadini? Nessuna, ma a guardare le drammatiche statistiche sull'efficienza e impeccabilità della nostra giustizia fanalino di coda tra quelle occidentali ci sta che in non pochi comincino a preoccuparsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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