In manette il clan formato famiglia

Una famiglia, prima ancora che un clan camorristico. Fratelli e sorelle che nel cuore di Napoli, tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, controllavano, secondo le accuse mosse dalla procura di Napoli, il commercio di stupefacenti, il gioco clandestino, mettevano in atto usura, estorsioni, la legge del pizzo. Un clan, i Terracciano, di cui 12 esponenti, sono stati sottoposti a provvedimenti di fermo emessi ieri dalla Dda di Napoli. Un'operazione che ha incastrato anche colui che è ritenuto il capo clan, Salvatore Terracciano, soprannominato «O’ Nirone». Elemento di primo piano, negli anni '80, del clan Mariano, Salvatore Terracciano, già in passato era finito in carcere, accusato di gravi reati omicidiari compiuti nell'ambito della guerra con i Di Biase, altra famiglia camorristica dei Quartieri Spagnoli.

È soprattutto il legame familiare a rendere sempre più forte il clan Terracciano. Fratelli e sorelle, secondo le accuse, si dedicano alle più svariate attività illecite, anche la legge del pizzo. Ora sono tutti in galera.

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