Marassi, i rom spaccano le barriere e si riprendono tutto il piazzale

Abbattono le barriere, aggirano gli ostacoli e continuano a sistemarsi nei parcheggi liberi della Valbisagno. Oramai non li tiene più nessuno. Gli zingari, cacciati un po' da tutti i quartieri di Genova, hanno trovato il loro rifugio nei rioni che si affacciano lungo le rive del Bisagno. Nemmeno le manifestazioni più agguerrite della Lega Nord li hanno fermati. Arrivano con camper e roulotte, ma non passano dai limitatori di altezza che il Comune ha posizionato sulle piastre sul Bisagno che fungono da parcheggio. In quella che è proprio all'uscita di Genova Est anzi hanno segato le sbarre di ferro per passare indisturbati. Stazionano nell'unica piazzola, un po' defilata, quasi sempre vuota, dove si voleva realizzare un'area attrezzata dove portare gli animali da compagnia. Un progetto rimasto nel cassetto a favore del parcheggio. Stessa cosa accade davanti allo stadio. Dopo la manifestazione della Lega Nord contro i nomadi, proprio nell'ultimo spiazzo davanti alla gradinata Nord, erano stati sistemati limitatori di altezza per camion e furgoni. Gli zingari non si sono fatti fermare e sono penetrati anche lì. Il resto della piastra davanti al Ferraris è rimasta senza barriere, libera di essere occupata dagli abusivi.

Spiega Domenico Morabito, vicepresidente di Alleanza Nazionale della IV Valbisagno: «In quel lato non si possono mettere limitatori, è riservato ai pullman e agli automezzi delle troupe tv che seguono le dirette delle partite di calcio».

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