Il mondo del cinema è popolato da fantasmi. Chiara Mastroianni in un sogno si vede allo specchio trasformarsi nel padre. Il processo è facile perché lei stessa è la copia esatta del genitore coniugata al femminile. Nella nuova veste, Chiara - che come tutti gli altri personaggi recita nei panni di se stessa - si immedesima pienamente in Marcello. Parla italiano, Veste cappello e occhiali neri. Perfino i baffetti di tanti film. Fuma senza sosta. Raccoglie un cocker randagio, altra nota passione di Marcello Mastroianni del quale vengono evocati pregi, caratteristiche e l'inossidabile nostalgia lasciata, oggi che non c'è più. Proprio quest'anno, ricorre il centenario della sua nascita e l'omaggio francese è questo film, Marcello mio, presentato in concorso che nulla ha a che fare con il documentario ma consente a Catherine Deneuve un ricordo dell'uomo che sposò solo nei film. Fabrice Luchini interpreta la parte di un regista che vuol far rivivere l'attore sul grande schermo ma è chiaro che il progetto non vedrà mai la luce. Molto si indugia invece sulle passioni del protagonista de La dolce vita anche attraverso un filmato del 1965 in cui fa cantare un cocker fulvo in un celebre duetto con Mina.
Guarda caso lo stesso cane che Chiara incontra per le strade di Parigi e «adotta» alla stregua di un trovatello. Tutto ciò che alimenta la malinconia nutre un sentimento che spinge in sala i romantici della settima arte. Ora è Chiara a rendere immortale un artista scomparso troppo presto. SteG
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