Marta comincia a dare ordini al porto

Non ha aspettato neanche un minuto, per dimostrare che adesso comanda lei: Marta Vincenzi, espletate le formalità del passaggio delle consegne con l’uscente Giuseppe Pericu - baci e abbracci di rito sotto le luci dei fotografi e delle telecamere - s’è messa subito a firmare l’ordinanza che ingiunge all’Autorità portuale di «rendere disponibili le aree del Sesto Modulo del Terminal portuale di Voltri per il deflusso dei mezzi e il deposito dei contenitori». L’ordinanza, spiega una nota del Comune, si è resa necessaria in quanto nelle aree in questione «si sono determinate condizioni di particolare criticità operativa con conseguente notevole rallentamento dei flussi d’ingresso e blocco parziale dell’accesso dei mezzi commerciali pesanti». Insomma: coda continua, di cui abbiamo dato puntualmente notizia su queste pagine. Ieri, ancora peggio del giorno precedente. E allora, visto il progressivo accumulo di mezzi sulla viabilità stradale e autostradale con gravi ripercussioni sulla viabilità cittadina e relativi rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute dei cittadini, il sindaco ha deciso d’intervenire, anche se «a termine»: l’ordinanza infatti entra in vigore immediatamente, ma avrà valore fino a martedì prossimo, 5 giugno. Non basta: ormai lanciatissima, Marta Vincenzi ha brandito ancora una volta la sciabola per bacchettare la decisione dell’Aeroporto che ha rinnovato il consiglio di amministrazione senza attendere l’esito del ballottaggio per la presidenza della Provincia. Apparentemente, due siluri al presidente di Palazzo San Giorgio, Giovanni Novi che aveva imposto, come azionista di maggioranza, il rinnovo del cda dell’Aeroporto nonostante l’opposizione del presidente della Camera di commercio Paolo Odone (azionista di minoranza della società dello scalo aereo). Ma l’interpretazione viene stemperata dallo stesso Novi che ha incontrato ieri il sindaco assieme al presidente degli industriali Marco Bisagno: entrambi si sono dichiarati «molto soddisfatti» del risultato di questa prima riunione. «D’intesa con la prefettura e il Comune - ha spiegato fra l’altro Novi - dovremo trovare all’interno del porto un’area per i mezzi pesanti, per evitare non solo disagi al traffico, ma soprattutto rischi per la sicurezza». Baci e abbracci anche con Novi, insomma, senza domandarsi come mai Giuseppe Pericu, in dieci anni di governo...
Sarà anche per questo che il sindaco uscente è sembrato ieri felicissimo di lasciare il timone al passaggio del testimone, o meglio della fascia tricolore. Abito grigio per lui, gonna a fiori abbinata a una camicetta marrone per lei, ieri a mezzogiorno. A fare da cornice ai due primi cittadini la sfarzosa sala di rappresentanza. La cerimonia del passaggio delle consegne si è svolta mentre in via Garibaldi manifestavano rumorosamente con striscioni e fumogeni i tassisti genovesi in segno di protesta, come tutti gli altri colleghi italiani, contro il decreto Bersani. «Un tempo nei comuni il sindaco uscente passava la cassa al nuovo eletto - ha spiegato Pericu -. Ora ci sono questi documenti da firmare che hanno lo stesso significato, il verbale di verifica straordinaria predisposto dalla direzione finanziaria». La Vincenzi ha ricevuto dall'ex primo cittadino 25 milioni di euro, la liquidità rimasta nelle casse perennemente in rosso di Palazzo Tursi. «Non mi lasci dei problemi vero?» ha ironizzato la neo eletta. La Vincenzi ha promesso che in tempi brevissimi, e forse ancor prima del ballottaggio in Provincia, renderà pubblici i nomi degli assessori della nuova giunta. Appuntamenti a breve termine quindi sul calendario del nuovo sindaco e nessuna vacanza dopo le fatiche elettorali: «Persino il nuovo Presidente francese di cui tutti sono innamorati - aggiunge la Vincenzi - si è fatto dopo l'elezione qualche giorno a cavallo. Lasciate anche a me un po' di tempo per iniziare il lavoro con calma». Infine la bacchettata sul Cristoforo Colombo: «L’aeroporto incide fortemente sulla città - conclude il sindaco, a margine dell’assemblea annuale di Assagenti - è stato tema della campagna elettorale.

Del resto, sia nel mio programma, sia in quello della Provincia era sottolineata l’esigenza che gli enti territoriali si riappropriassero di un ruolo per gestire meglio la mission di questa struttura, che non è altro rispetto ai temi della riorganizzazione territoriale, lo sviluppo del porto, la ripresa del turismo».

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