Al martedì sciopero ancora in bilico: e poi ci lamentiamo dello scarso interesse

Da qualche ora è ripreso il confronto in federcalcio tra Lega di serie A e sindacato calciatori. Ma nessuno si cura dei tifosi che devono prenotare biglietti ed eventuali viaggi

Da qualche ora, a Roma, negli uffici della federcalcio, Giancarlo Abete ha riunito il sindacato calciatori e la Lega di serie A, per tentare la mediazione sul famoso contenzioso che ha portato il sindacato di Vicenza a proclamare lo sciopero per sabato 11 e domenica 12 dicembre. Massimiliano Allegri ha confermato l'auspicio degli addetti ai lavori. «Spero che si giochi» ha dettato. Unendosi alla dichiarazione di Cesare Prandelli, intervenuto a Firenze a un convegno sportivo.
Ma il punto, o meglio ancora, l'interrogativo è il seguente: si può tenere in sospeso la sorte del campionato, con tutto quello che questo comporta, senza curarsi oltre che delle squadre e dei loro piani logistici, in particolare dell'interesse dei tifosi.

Come fanno a prenotare un biglietto oppure un viaggio, un trasferimento se non conoscono una parola chiara e definitiva sull'esito della trattativa?
Ancora una volta, come si capisce chiaramente da questo episodio, gli ultimi a essere considerati sono proprio i clienti del calcio, tifosi in primo luogo. É stata bandita ogni forma di rispetto. Naturalmente poi non ci si può lamentare se a fine anno, quando sarà l'ora dei consuntivi, scopriremo che l'appeal della serie A è sempre più in diminuizione.

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