Sarò anche monotono ad insistere sul tasto del Challenge Tour - il circuito europeo considerato minore e riservato ai giovani - ma tant’è chi viene fuori dal Challenge con le carte in regola è già di per sé una garanzia. Alvaro Quiros Garcia (niente a che vedere con «El Niño») ha guadagnato la carta nel 2006 nel Gran Final in quel del San Domenico in Puglia e da quel momento ha portato a casa almeno un successo l’anno. Vincitore del Dunhill Championship in Sud Africa nel 2007, l’anno scorso ha fatto suo il Portugal Masters e adesso ha vinto il Qatar Masters, sullo splendido ed impegnativo percorso di Doha. Una vittoria che gli ha fruttato 314mila euro ma ancor più un trentesimo posto nel World Ranking che lo qualifica per prossimo World Championship Match-Play e soprattutto per il Masters di Augusta in aprile. Una vittoria che ha anche un significato sul valore agonistico di questo spagnolo di 29 anni che, nell’Emirato arabo, si è trovato di fronte giocatori di calibro mondiale: dal detentore del titolo Adam Scott - giunto soltanto 21° - a campioni osannati come Sergio Garcia - numero due al mondo -, Ernie Els, Retief Goosen, Lee Westwood, lo svedese Stenson e l’americano (saltato al taglio) Bo Weekley personaggio trainante nell’ultima vittoria statunitense in Ryder Cup. Senza parlare dei vari Jimenez, Fasth, Dougherty, Kaimer, McIlroy e compagnia bella.
Il super potente giocatore di Cadice che già nei recenti tornei aveva dimostrato di essere in buona forma, nel Qatar Masters, se vogliamo, ha conquistato un successo annunciato anche se dopo un giro finale più che combattuto. Le ultime 18 buche infatti l’hanno visto lottare testa a testa con il sudafricano Louis Oosthuizen - anche lui in gran forma recentemente -, con lo svedese Stenson, già secondo lo scorso anno e con l’olandese Lafeber - che ha mollato nel finale -, così come il primo vincitore nel Qatar lo scozzeze Coltart. Con un paio di errori sulle prime 9 buche dell’ultimo giro Quiros si è visto tallonare da vicino sia da Oosthuizen e da Stenson, ma ha saputo tenere la pressione e finire in bellezza lasciando a tre colpi i suoi due più pericolosi inseguitori. In quarta posizione l’olandese McGrame, mentre appaiati al quinto posto chiudevano un ottimo Jimenez e Lafeber. Garcia, sempre un po’ in crisi sui green, è terminato pari merito al settimo posto. Fasth 16°, Goosen 21°, Karlsson - numero uno europeo 2008 - 37° ed il mio «protetto» McIlroy solo 46°. Due gli italiani in gara: l’invitato Emanuele Canonica che dopo le fatiche per conquistare la «carta» del Tour asiatico non ha passato il taglio e Francesco Molinari, in settimana di stretta normalità, che ha chiuso solo al 50° posto.
Questa settimana si resta negli Emirati con il Dubai Desert Classic (diretta su Sky Sport 3 e Hd 2 da giovedì ore 10.30) con una griglia di partenza davvero di prim’ordine.
Sul Tour americano finalmente prima vittoria di Pat Perez nella cinquantesima edizione del Bob Hope Classic, maratona di 90 buche con formula pro-am su 4 percosi in California.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.