La mattina di sangue del ragioniere "ariano" a caccia di senegalesi

Piomba al mercato con una 357 magnum e apre il fuoco: uccide due ambulanti, ne ferisce altri tre e si spara davanti alla polizia

La mattina di sangue  del ragioniere "ariano"  a caccia di senegalesi

Pure il nostro Breivik alla «toscana» scriveva, delirando di mostri, razzismo, negando l’Olocausto. E sul web mostrava la sua faccia paciosa tradita da due occhietti maligni imprigionati nella sua grigia quotidianità da ragioniere. Tragica caricatura di un folle oltranzista, che della destra poteva aver imparato solo il mito di Thor.
Ieri mattina, come un «dio» Odino impazzito, Gianluca Casseri, 51 anni, colletto bianco di professione, semisconosciuto scrittore per vocazione, ha impugnato una 357 magnum. Arma micidiale, di quelle che difficilmente perdonano.

È partito da Cireglio (Pistoia) e ha parcheggiato nel centro di Firenze, accanto a un’edicola. Poi ha fatto come «Tex», il giustiziere del West a fumetti, altro suo idolo. Si è messo a sparare. Voleva regolare il suo personalissimo conto con i senegalesi, colpevoli di cosa non si sa. Qualcuno mormora che avesse litigato con uno di loro, forse poco prima. Sono le 12 e trenta, piazza Dalmazia, la folla si aggira tra i banchi del mercato rionale. In mezzo alla gente, che già pensa al Natale, c’è lui, il revolver nella cintola, sotto il maglione. Anonimo, abiti dimessi, un tipo di quelli che non attirano l’attenzione. Si avvicina a tre ambulanti dalla pelle nera e all’improvviso apre il fuoco.

Quattro colpi dei sei che ha nel tamburo. È un massacro: due senegalesi muoiono all’istante. Si chiamavano Samb Modou, 40 anni, e Diop Mor, di 54, il primo era clandestino. Un altro, Moustapha Dieng, 34 anni, centrato al torace, è gravissimo. Fin dove arriva la follia? E fin a qual punto arriva la xenofobia? In Norvegia, il maniaco neonazista che in luglio ammazzò 77 persone, oggi chiede di essere processato, a dispetto dei giudici che lo ritengono «solo» matto.

Gianluca Casseri, invece, non parlerà più. Si è sparato in bocca. Ma non prima di aver proseguito la sua missione di morte. Mentre risaliva in auto, una Polo grigia, l’edicolante ha tentato di bloccarlo. «Fermati» gli ha urlato. Il ragioniere non s’è scomposto: ha mostrato la pistola. Sibilando: «Non penso che sia il caso, se non vuoi essere tu il prossimo». Quindi ha sgommato via. Per ricomparire un’ora dopo, in un altro mercato, stavolta comunale a San Lorenzo, Aveva ricaricato la Magnum. Ha parcheggiato nei sotterranei, e sulla strada ha ricominciato a sputar piombo. Contro altri due senegalesi. Ha mancato il primo colpo, loro scappavano, li ha inseguiti e stavolta ha mirato meglio. Colpendoli. Anche Sougou Mor 32 anni, e Mbenghe Cheike, di 42, sono finiti in gravi condizioni all’ospedale.

Per fortuna è finita pochi minuti dopo. Mentre Casseri era tornato in auto. È arrivata una Volante, non sapevano gli agenti fosse lui il killer. Ma forse il ragioniere non voleva più scappare. Nel parcheggio ha estratto ancora una volta la pistola, un poliziotto ha capito e ha sparato senza colpirlo. Ci ha pensato Casseri a dire basta, suicidandosi un istante dopo. Prima che l’agente potesse tentare di fermarlo.

Il resto è un’ordinario pomeriggio di tensioni, proteste, manifestazioni di solidarietà agli stranieri, a cominciare dai

politici. Solite cose. Fa paura, invece, ciò che si legge su un sito di estrema destra (stormfront.org.) Sul forum, che raccoglie i commenti di «Patrioti italiani e nazionalisti» molti hanno gia scritto: «Casseri sei un eroe».

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