Mazzette per gonfiare appalti, arresti alla Asl

In manette il manager dell'azienda sanitaria di Pescara, un funzionario, un imprenditore e due tecnici. Il costo di un incarico di ristrutturazione lievitato da 3 a 7 milioni di euro

Soldi pubblici spariti per lavori di ristrutturazione non eseguiti, con fatture e parcelle false, pagate dalla Asl di Pescara, per un appalto che in due anni è lievitato da tre a sette milioni di euro: la vicenda è stata scoperta dalla Squadra mobile che ha arrestato oggi cinque persone - tre in carcere e due ai domiciliari - con le accuse di corruzione aggravata, truffa aggravata e falso.
Nell'inchiesta è indagato anche il manager della Asl di Pescara, Claudio D'Amario, accusato di falso. I tre finiti in carcere sono il funzionario della Asl, Franco D'Intino, 59 anni, di Tocco da Casauria (Pescara), l'imprenditore Giulio Piancone (56), di Foggia, e Giacomo Piscitelli (58), di Barletta, responsabile del cantiere e dipendente di Piancone. Agli arresti domiciliari si trovano i direttori dei lavori Alfonso Colliva (51) e Damiana Bugiani (52), entrambi di Pescara. Le cinque misure cautelari sono state emesse dal gip del Tribunale di Pescara, Guido Campli, su richiesta del pm Gennaro Varone.
L'imprenditore che con le sue denunce ha fatto scattare l'inchiesta nello scorso mese di novembre è un foggiano, responsabile della ditta che, assieme a quella di Piancone, componeva l'Ati aggiudicataria, nel 2007, dell'appalto di circa tre milioni per il polo materno infantile dell'ospedale di Pescara; successivamente era stata effettuata una perizia di variante fino a sette milioni di euro.
Secondo il dirigente della Squadra mobile, Nicola Zupo, Piancone «è quello che dettava legge per quanto riguarda l'appalto». «Era lui - ha riferito - che stabiliva quali erano i costi, era lui che stipulava anche formalmente la contabilità, che veniva poi soltanto firmata da D'Intino e dai direttori del lavori, che quindi erano delle pedine nelle sue mani». In base agli accertamenti effettuati, D'Intino avrebbe beneficiato, a spese della Asl, del rifacimento del bagno della sua abitazione privata e di infissi fatturati all'azienda.


Per quanto riguarda i direttori dei lavori Bugiani e Colliva i due ricevevano le loro parcelle dalla Asl in cambio di un lavoro che non svolgevano e che, in alcuni casi, veniva realizzato da Piancone. Stamani oltre agli arresti sono state eseguite anche delle perquisizioni presso la direzione della Asl di Pescara.

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