Melgrati stacca tutti Piredda e Pellerano col portafoglio vuoto

Melgrati stacca tutti Piredda e Pellerano col portafoglio vuoto

(...) nei corridoi non si parlava d’altro che di: «Ora le spiego..., vede, non è come sembra... io l’altr’anno ha avuto qualche problema, ma mi sono ripreso». Oppure: «Sì, ho guadagnato tanto, ma ho anche pagato un mucchio di tasse. E poi c’è qualcuno che, non pare, ma è più ricco di me». Insomma: si parlava solo di «quello», davanti a taccuini, microfoni e telecamere. Battute al vento? No, dichiarazioni ufficiali. Con tanto di nome e cognome. Dell’architetto alassino Marco Melgrati, ad esempio, che risulta essere il consigliere più ricco avendo dichiarato un reddito di 218.626 euro: «Non sono il più ricco - ribatte testuale (e ti pareva) -, ma sono quello che paga di più di imposte. Faccio la dichiarazione attraverso le società. Ho uno studio con sei collaboratori - precisa ancora - e divido con mio fratello un residence e tre negozi di arredamento ad Alassio». Poi Melgrati gira l’occhio verso un collega, Armando Ezio Capurro, imprenditore, che denuncia 52.512 euro, e aggiunge: «Bisogna mantenere il proprio lavoro, altrimenti chi fa politica per mestiere è ricattabile». Sarà, ma intanto Gino Garibaldi, 117.169 euro, si confessa - sorridendo - «invidioso di Melgrati». Sul fronte opposto, Maruska Piredda non piange: ha la cifra più ridotta, 7.754 euro, ma nel 2009 era in cassa integrazione come dipendente Alitalia, si può capire: «È stato un bel salto passare dalla cassa integrazione a consigliere regionale - ammette -, e proprio perché ho avuto questa opportunità oggi lavoro per darla anche ad altri». Oltre all’impegno in Consiglio, gira infatti per l’Italia con l’associazione Alvip per dare assistenza legale e psicologica gratuita ai precari. Lorenzo Pellerano la supera di poco, 8.068 euro in tutto, «ma due anni fa ero praticante avvocato» si schermisce. Interviene il presidente del Consiglio Rosario Monteleone (a proposito: 133.715 euro), secondo cui «c’è da preoccuparsi se c’è gente che fa politica e guadagna meno di 700 euro al mese». Per fortuna di questi, il 2010 ha raddrizzato la media.
Andiamo avanti: il presidente Claudio Burlando è sesto in classifica con 130.642 euro, la vicepresidente Marylin Fusco è invece nelle parti basse con 55.441 euro. Il secondo più ricco risulta l’assessore al Bilancio Sergio Rossetti con 159.882 euro che all’epoca della dichiarazione era amministratore dell’Istituto Chiossone, al terzo posto Giovanni Boitano con 159.000 euro, ingegnere già sindaco di Favale di Malvaro ed ex consigliere provinciale. Subito dopo ci sono l’assessore alla Salute Claudio Montaldo con 133.973, Franco Rocca con 133.148, Valter Ferrando con 131.767, medico, e Luigi Morgillo con 120.396, Aldo Siri 120.783, l’assessore Giovanni Vesco 116.639. A centro classifica i rapallesi Roberto Bagnasco con 99.488 e il nipote dell’ex ministro Claudio Scajola, Marco Scajola, con 73.919. Ancora più sotto Alessio Cavarra con 13.338 euro.
Gli altri, in dettaglio: Lorenzo Basso 87.167; Alessandro Benzi 40.755; Michele Boffa 113.175; Francesco Bruzzone 83.051; Ezio Chiesa 123.475; Giacomo Conti 105.306; Raffaella Della Bianca (che aveva «anticipato» ieri al Giornale) 91.612; Massimo Donzella 91.500; Roberta Gasco 112.476; Renzo Guccinelli 113.146; Marco Limoncini 24.673; Giancarlo Manti 47.190; Antonino Miceli 105.001; Raffaella Paita 34.086; Stefano Quaini 97.993; Lorena Rambaudi 38.400; Edoardo Rixi 39.570; Matteo Rossi 23.196; Matteo Rosso 95.414; Alessio Saso 103.831; Nicolò Scialfa 83.554; Sergio Scibilia 39.044; Maurizio Torterolo 30.356; Giovanni Barbagallo 7.473 (la moglie 67.

233); Angelo Berlangieri 81.300; Renata Briano 54.933; Gabriele Cascino 19.493; Giovanni Vesco 116.639.
Come si vede, non c’è niente da nascondere. O almeno: da nascondere ci sarebbe solo l’imbarazzo. E le critiche al Giornale.

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