A Venezia, il presidente della Biennale Roberto Cicutto, il direttore della Mostra Alberto Barbera e i suoi collaboratori, stanno così, compulsando le mail in attesa di quelle con la bolla della delega perché gli attori statunitensi possano partecipare all'80ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica che si inaugura stasera con la madrina Caterina Murino e con Malika Ayane che canterà Il cielo in una stanza. Come saprete negli Stati Uniti è in corso uno storico sciopero degli sceneggiatori e degli attori insieme e così non potranno essere presenti al Lido star come Michael Fassbender, in concorso con l'atteso The Killer di David Fincher, Bradley Cooper per il suo secondo film anche da regista Maestro, Liy James per il kolossal girato a Cinecittà da Saverio Costanzo Finalmente l'alba, Emma Stone e Mark Ruffalo per Poor Things di Yorgos Lanthimos, Kiefer Sutherland per l'ultimo film del grande regista dell'Esorcista recentemente scomparso, The Caine Mutino Court-Martial, di William Friedkin.
Ma forse non tutti i mali vengono per nuocere, chissà che la Mostra non sia costretta a spingere il pedale dell'attenzione sull'arte filmica come da suo stesso nome, trovando una sintesi sull'annosa dicotomia tra glamour e arte cinematografica. Dicevamo delle bolle con le deleghe firmate dal sindacato statunitense degli attori SAG. Le prime arrivate, per alcuni film indipendenti, consentiranno a Jessica Chastain di sfilare sul tappeto, rosso come lei, protagonista del nuovo film del messicano Michel Franco che, sempre qui a Venezia, ha presentato spesso film per stomaci forti, mentre ora con Memory indugia sulle ombre del passato di Sylvia, assistente sociale impegnata con gli Alcolisti Anonimi. Ci sarà anche Adam Driver che interpreta nientepopodimeno che Enzo Ferrari nel film del regista amato dai cinefili Michael Mann. Ferrari, focalizzato nell'annus horribilis del 1957, ci mostra l'ex pilota in crisi anche nel matrimonio con la moglie Laura Garello, interpretata da Penélope Cruz che però non sarà al Lido.
Sul versante registi ci saranno tutti tranne Roman Polanski che, essendo per gli Stati Uniti un fuggitivo sottrattosi a un procedimento giudiziario per una violenza sessuale del 1977, può essere arrestato se mette piede in Italia. Mentre Woody Allen porterà fuori concorso il suo film tutto girato in francese Coup de Chance. In servizio permanente ed effettivo il battaglione dei registi e degli attori italiani che accompagneranno i film nazionali in concorso, ben sei (non succedeva dal 1982). Si tratta del patriottico Comandante di Edoardo De Angelis in cui Pierfrancesco Favino interpreta l'eroe della guerra fascista Salvatore Todaro che, con il suo sommergibile, salvò in mare i naufraghi di una nave mercantile armata belga che l'aveva attaccato. Di migranti parla invece Matteo Garrone che, con Io, Capitano, gira il suo primo film all'estero su due ragazzi che dal Senegal sognano l'Europa via Italia. C'è poi Lubo di Giorgio Diritti su una minoranza etnica in Svizzera, Adagio di Stefano Sollimam che torna a raccontare la Roma criminale otto anni dopo Suburra. Di Saverio Costanzo abbiamo detto, ma la vera grande novità di questo sestetto è sicuramente Pietro Castellitto che, dopo il folgorante esordio dei Predatori, sempre qui a Venezia, viene promosso nel concorso principale con Enea che racconterà di narcotraffico nella Capitale, esattamente a Roma Nord che, forse ricorderete, il regista diceva essere un Vietnam, e che ha come coprotagonista il musicista di culto Giorgio Quarzo Guarascio alias Tutti Fenomeni. A proposito di italiani, toccherà fare attenzione, nella sezione Orizzonti, al primo film dell'attrice Micaela Ramazzotti che si mette in gioco in una storia drammatica di fratellanza, e al cortometraggio animato Meatseller di Margherita Giusti, prodotto da Luca Guadagnino.
Questa sera, all'inaugurazione nella sala grande del Palazzo del Cinema, ci saranno anche i rappresentanti del nuovo governo, come il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che, per la prima volta, partecipano al più antico festival del mondo in un ruolo istituzionale.
Ieri il ministro, che ha inaugurato la Sala Perla del Casinò completamente ristrutturata, come è successo in questi anni per tutte le sale del Lido grazie a un'accurata politica dell'ex presidente della Biennale Paolo Baratta, ha avuto modo di tornare sulle iniziative governative sul cinema: «Nel Consiglio dei ministri, ieri, abbiamo approvato lo schema di decreto legislativo per la cosiddetta indennità di discontinuità, una copertura economica che noi diamo a quelle tante categorie che sono sotto i palchi e non sotto le luci della ribalta». Aggiungendo che, sullo sconto dei biglietti di quest'estate per i film italiani e europei, «il meccanismo ha funzionato, può darsi che il prossimo anno lo potremmo rinnovare».
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