Metà dei britannici non sa leggere

Non solo la birra, le porcellane della Wedgwood, il tè della Whittard, le poste britanniche e la mitica sterlina. La crisi del Regno Unito non è solo una questione economica. C'è un altro simbolo della britannicità che sta cadendo sotto i colpi dei cambiamenti culturali - o multiculturali - del Paese. Ed è quel simbolo che alimenta una delle industrie più floride del Paese: la sua lingua, l'inglese.
Mentre frotte di studenti stranieri riempiono le casse delle scuole che pretendono di insegnare in poche settimane la lingua di Shakespeare, la «british language» - orgoglio nazionale quanto il pound e il “fish and chips“ - perisce sotto i colpi dei numeri sfoderati dal ministero per la Scuola e l'Infanzia e da un rapporto parlamentare. Cifre tragiche, nonostante i proclami di Gordon Brown, il premier che dell'istruzione ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. La metà degli adolescenti che hanno chiuso il loro percorso scolastico obbligatorio, prima di approdare all'università o di cominciare a lavorare, non è in grado di leggere, scrivere o fare i conti. Solo il 47,6 per cento ha raggiunto la sufficienza nelle materie base, incluso inglese e matematica. Milioni di inglesi sono praticamente analfabeti - rincara il Public Accounts Committee, secondo cui «nonostante i 5 miliardi di sterline spesi tra il 2001 e il 2007 per migliorare il livello di conoscenze letterarie e numeriche degli studenti, l’Inghilterra registra ancora numeri inaccettabili di persone incapaci di leggere, scrivere e fare calcoli». Numeri e commenti che lasciano di stucco e che danno forza alla battaglia di chi intende alzare a 18 anni l’età dell’obbligo, che nella Gran Bretagna delle grandi università e della ricerca resta ancora ferma ai 16 anni.
Come se non bastasse, cresce il numero delle scuole dove gli studenti non parlano l’inglese come prima lingua. Sono almeno 600 gli istituti in cui il 70 per cento degli allievi parla una lingua straniera e dieci quelli composti da intere classi di ragazzi per i quali l’inglese è la seconda lingua. Multiculturalismo e bullismo insieme rappresentato le sfide più difficili del sistema britannico di oggi. Perché intanto, per convincere gli insegnanti a lavorare nelle scuole più disagiate, il governo ha pensato a un incentivo di diecimila sterline in contanti. Un modo per allettare i maestri migliori e alzare il livello degli standard di insegnamento negli istituti più poveri.
Una consolazione resta agli orgogliosi inglesi. Peggio di loro ci sono sempre gli studenti americani.

Secondo una ricerca dell’American Enterprise Institute, uno su quattro non sa chi è Adolf Hitler, il 10 per cento pensa che fosse un mercante d’armi e un altro quarto è convinto che l’America sia stata scoperta dopo il 1750. Magra consolazione per gli inglesi, ma pur sempre consolazione.

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