Milan all’ultimo sforzo Primo posto in Europa Poi l’avventura a Tokyo

nostro inviato a Milanello
Un punto a testa e tutti fanno festa: sembra un gioco di parole ma è la prospettiva che questa sera attende Milan e Celtic nell’ultima giornata della fase eliminatoria di Champions. Ma non fatelo sapere a Carlo Ancelotti o a Gordon Strachan perché potrebbero mandarvi a quel paese. Troppo importante è il primo posto nel girone che permette di avere un avversario meno «terribile» negli ottavi e il tecnico rossonero ci punta, eccome. Perché l’eventuale primo posto sarebbe il sesto consecutivo in altrettante partecipazioni in Europa e la squadra campione non può proprio esimersi dall’arrivare davanti a tutte le avversarie. Proprio per questo il buon Carletto non farà sconti a nessuno, men che meno agli scozzesi coi quali c’è un conto aperto per la sconfitta arrivata in extremis nell’andata e questa sera schiererà «la migliore formazione possibile».
Il mondiale per club incombe, è il primo obiettivo del Milan, ma Ancelotti assicura: «Non abbiamo la testa a Tokyo, ma pensiamo soprattutto a passare il turno da primi del girone. E se un giocatore non sarà proprio bollito, scenderà comunque in campo. Ecco perché non penso di fare molte modifiche, il risultato è troppo importante». Gli indisponibili sono però tanti: Jankulovski, Emerson, Serginho e soprattutto Ronaldo («È una lieve contrattura al polpaccio» assicura Galliani). E il tecnico conferma: «Non è nulla di serio, c’è ottimismo e penso di poterlo recuperare per la prima partita a Tokyo». Contento lui, si tratta ora di migliorare il trend di risultati casalinghi nella stagione ma, almeno per questa volta, Ancelotti mette le mani avanti: «Nel caso dovessimo terminare in parità, visto che un risultato simile interessa a entrambe, non temo le critiche perché noi scendiamo in campo per fare il nostro dovere. In Champions abbiamo sempre fatto bene e anche stasera giocheremo con il massimo della lealtà e del rispetto per tutti». Un accenno a Inzaghi al quale basterebbe un gol per superare il record di Gerd Müller (62 reti nelle coppe europee): «Lui ci tiene molto e speriamo che ci riesca questa sera ma, al di là della partita contro il Celtic, Pippo avrà anche altre occasioni per scavalcare Müller».
Primo non perdere dunque e tanto, come al solito, sarà nei piedi di Kakà che, dopo aver smaltito la sbornia del Pallone d’oro (a proposito, questa sera gli verrà ri-consegnato sul prato del Meazza, mentre tutto il Consiglio comunale di Milano ha deciso di consegnargli una medaglia d’oro) è chiamato a trascinare i suoi. E in casa Milan si discute anche di quando il brasiliano potrà coronare il sogno di diventare capitano rossonero. «Non succederà quest’anno - garantisce Ancelotti - magari il prossimo, compatibilmente con le gerarchie del Milan e se questa sarà la volontà di tutta la squadra. Più importante, comunque, è sentirsi leader della squadra e Ricky è già uno di quei giocatori che sono leader senza indossare la fascia».
Occhio al Celtic, però: «Una squadra che ha una grande forza d’urto, velocità e qualità tecniche. Gli scozzesi hanno un grande rendimento in casa, un po’ meno in trasferta ma sono comunque migliorati tanto». Tra gli scozzesi si fa sentire il tecnico Strachan: «Il pareggio? Noi abbiamo sempre lo stesso atteggiamento, in casa e fuori, ci divertiamo e cerchiamo di vincere.

Non siamo qui per vendicare la Scozia eliminata dall’Italia, pensiamo solo a noi. Conosco bene il Milan e l’ambiente di San Siro, ma è pur sempre una nuova esperienza. Ronaldo? Con lui sarebbe stata una sfida più affascinante».

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