Il Milan boccia l'ipotesi Baggio

No Expo no stadio. Il Milan fortissimamente vuole costruirsi il proprio impianto lasciando San Siro dopo il 2016 quando scadrà la convenzione col Comune di Milano, peraltro rinnovabile ogni due anni. Barbara Berlusconi l'ha detto chiaro e tondo: «Ci interessa l'area del dopo Expo» e solo il Milan ha presentato una manifestazione di pubblico interesse per quegli spazi. Ha rinunciato l'Inter di Thohir, nessun altro s'è fatto avanti e quindi il club rossonero si sente sicuro di poter ottenere l'area.
Ma «guardarsi intorno» non è un peccato mortale e allora gli occhi si sono posati su altri spazi: la Caserma Perrucchetti a Baggio di proprietà del demanio militare e la ex Falck di Sesto San Giovanni della Sesto Immobiliare. L'ipotizzata area di Baggio alla periferia nord-ovest di Milano, a ridosso delle tangenziali e con più di una fermata della metropolitana nelle immediate vicinanze, è stata però subito bollata dal duro no del Comune, sindaco Pisapia in testa (ma non hanno alcun potere in quanto l'area è del demanio che può farne quello che vuole) e dello stesso Pd cittadino che ha argomentato il niet con un comico: «Porterebbe troppo traffico nel quartiere».
E a casa Milan, nell'avveniristica nuova sede al Portello, se la ridono perchè in realtà nè Baggio nè Sesto sono mai state in cima alla lista dei desideri del presidente Silvio Berlusconi che ha delegato la pratica alla figlia Barbara invitandola a puntare tutto (o quasi) sull'area Expo. Però qui viene il bello perchè nulla è stato ancora quantificato in sede di costi di previsione tra il Milan e Arexpo proprietaria dei terreni, nulla è stato ancora pianificato sullo stadio da 60mila posti multifunzionale (costo 250 milioni) con attività commerciali collegate. Il pericolo è che dopo l'Expo venga svolta una gara per l'acquisizione dell'intera area dell'esposizione e non dei soli 120mila metri quadri con annessa un'ampia zona ristorazione che rappresentano gli obiettivi di Lady B e in questo caso il Milan farebbe un passo indietro e non parteciperebbe all'asta.
Restando così con l'Inter a San Siro che sta facendo un bel restyling per poter ottenere la finale di Champions del 2016. «Ma noi per il 2018-2020 vogliamo il nostro stadio», sussurrano in casa Milan, un impianto pilota stile Emirates dell'Arsenal, Allianz Arena del Bayern Monaco, Amsterdam Arena dell'Ajax o anche il bianconero Juve Stadium.

Quest'ultimo però paragone improponibile perchè il Comune di Torino ha agevolato non poco la Juventus (l'area è costata solo 25 milioni ma a carico dei bianconeri sono rimasti gli oneri di urbanizzazione e la demolizione del Delle Alpi), mentre quello di Expo lieviterebbe a quasi 50 milioni, davvero troppo per chi come il Milan rappresenta un'eccellenza della città. E Pisapia dovrebbe ben sapere che gli scudetti e le coppe conquistate da Milan e Inter fanno di Milano la città più titolata del mondo.

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