Milano che cambia

Da Forma le fotografie tratte dagli archivi di Aem e Atm

Senti dire che Milano è cambiata. In peggio. Più traffico, più delinquenza, meno poesia. E a forza di pensare che sia vero, a forza di sentimenti negativi, al peggio si può arrivare sul serio. Milano è cambiata, sì, inevitabilmente. La sua architettura, la società, le persone non sono quelle di inizio Novecento o del Dopoguerra. Ma è una storia in movimento che non si esaurisce in brutti pensieri. È un lungo racconto che va ora in mostra da Forma, Centro Internazionale di Fotografia, per una riflessione per nulla patetica e triste, ma che guarda al nostro passato per avere fiducia nel futuro. L'esposizione, dal titolo «Milano, ritratto in movimento. La metropoli che cambia. Un secolo di vita cittadina raccontato attraverso gli archivi fotografici», raccoglie oltre duecento scatti di grandi fotografi scovati dal curatore Denis Curti all'interno di quattro importanti archivi storici cittadini. Primo fra tutti quello di Aem, l’Azienda elettrica milanese, che un tempo disponeva di notevoli risorse da destinare al mecenatismo artistico. Gli scatti di Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Martin Parr, Olivo Barbieri e altri maestri della fotografia, hanno interpretato in ogni tempo la «milanesità» ciascuno nel suo personalissimo stile. C’è poi la sezione dell’agenzia Contrasto, dove si mescolano nomi storici della fotografia e autori più giovani: Giancolombo, Federico Garolla, Gianni Berengo Gardin e Daniele Dainelli. Altro prezioso apporto all’esposizione viene dall’archivio del Corriere della Sera, che propone istantanee di cronaca rigorosamente in bianco e nero della Milano che fu. Chiude il viaggio fotografico il materiale tratto dalla collezione di Atm, l'azienda di trasporti pubblici. Non si tratta solo di immagini aziendali e propagandistiche. Sono piuttosto ritratti ai milanesi, ai passanti, ai lavoratori da fine Ottocento ai primi anni ’70. Ci sono paesaggi urbani oggi profondamente diversi da allora, ci sono atmosfere e volti perduti nel tempo, ci sono i bellissimi tram meneghini che sono simbolo di questa città come il Duomo e il panetun e che ora, vestiti di una nuova livrea, la stessa del 1928 in giallo, bianco e legno, riprenderanno a percorrere le nostre strade.
Un patrimonio iconografico importantissimo che non è andato disperso. Da Forma, luminoso spazio di piazza Tito Lucrezio Caro 1, che si trova all’interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese, nel 90 per cento dei casi sono esposte fotografie vintage originali dalle quali si vede che Milano è cambiata di certo. E continuerà a farlo.

E in questa sua perenne trasformazione sarà accompagnata da altri autori, che tenendola per mano osserveranno attraverso una lente il suo incedere elegante.

Aperta fino al 20 gennaio.
Per informazioni, tel. 02.58118067.

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