"Il 12% dei bambini ora non fa più sport"

Geraldina Contristano, presidente Uisp Lombardia: "Sulle famiglie ora pesa anche la crisi economica"

"Il 12% dei bambini ora non fa più sport"

«Il momento che stiamo vivendo, la situazione economica e molto altro ancora costituiscono elementi oggettivi a dir poco sconfortanti. Ma noi dobbiamo crederci e impegnarci molto più di prima. Perché bambini e ragazzi esprimono un fortissimo desiderio, un grande entusiasmo e una fortissima volontà di ripartire. Anche se per fare sport e accedere agli impianti ai ragazzi dai 12 anni in su serve sempre il super Greenpass. Quindi la situazione resta complicata».

Geraldina Contristano, classe 1964, è presidente Uisp Lombardia (Unione italiana sport per tutti) dal febbraio 2021. Ieri, reduce con 400 atleti alla piscina «Faustina» di Lodi da una manifestazione di nuoto sincronizzato, la signora non nasconde il suo entusiasmo per aver incontrato anche tanti bambini che si approcciano a questo sport. Non può però negare l'evidenza. E non ci prova nemmeno.

Il mondo dello sport amatoriale è in grande sofferenza.

«Per quel che mi riguarda posso parlare di due prospettive. Innanzitutto quella più opprimente e sentita: i rincari che nell'impiantistica stanno creando sofferenze mai viste. Come biasimare chi, con bollette mensili della luce da 40mila euro, ha consegnato le chiavi dell'impianto? Senza contare l'impoverimento generale delle famiglie».

La seconda?

«Gli adolescenti hanno una percezione differente da quella di noi tecnici e dirigenti. Hanno voglia di fare, energia: pensiamo a loro. E a quanto tempo c'è voluto per far recepire a tutti la questione degli stili di vita, dell'incidenza dell'obesità sulla salute e dell'importanza del movimento. Concetti e patrimoni sepolti dalla pandemia. Per questo dobbiamo reagire a ogni costo, dare coraggio alle famiglie. E chi di dovere dovrà porre attenzione a questo mondo».

L'aumento dei costi è destinato quindi a ricadere sull'utenza? Fare sport amatoriale diventerà quindi un concetto élitario...

«Se andiamo avanti così le tariffe agevolate per rendere lo sport fruibile a tutti non potranno più esistere. Su qualcuno queste spese dovranno avere una ricaduta, credo si tratterà delle famiglie».

E gli abbandoni? Ce ne parli.

«Siamo passati dai 300mila iscritti pre pandemia agli 85mila di questo febbraio.

Da parte dei bambini c'è stato un abbandono del 12.4%. Gli anziani sono un capitolo a parte...Con la pandemia li abbiamo persi dai radar. Purtroppo pagheremo tutto questo: un anziano che non fa più attività fisica è destinato a diventare un anziano fragile».

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