Alexandra, l'enfant prodige del piano apre la stagione del Lac di Lugano

L'artista russa Dogvan, a solo dodici anni, è considerata l'erede di Trifonov

Alexandra, l'enfant prodige del piano apre la stagione del Lac di Lugano

Alexandra Dovgan, pianista-fenomeno di 12 anni, è l'ultimo dono della madre Russia: gigantessa che avrà pure i piedi d'argilla, ma agli artisti offre estro, tecnica, teste e mani uniche. In primavera, la prode Alexandra ha debuttato in Italia, al Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, e al Concertgebouw di Amsterdam: da allora la carriera europea ha preso il volo. Il Festival di Salisburgo l'ha prenotata per un concerto al Mozarteum. È stata poi la volta di LuganoMusica che stasera (ore 18) la ospita per un'anteprima di stagione al Lac. La fanciulla pre-inaugura così un cartellone che ospita - tra gli altri - la Gewandhausorchester Lipsia e Andris Nelsons, la Chicago Symphony e Riccardo Muti, l'Accademia di Santa Cecilia e Antonio Pappano, la City of Birmingham e Mirga Grainyte-Tyla. E Grigorij Sokolov, l'orso del pianoforte che mai parla, mai rilascia interviste, introverso e timido al limite dell'umano, ma al cospetto di questa bimba s'è sciolto: «la definizione di bambina prodigio non è adatta per Alexandra Dovgan, perché questo miracolo non ha nulla di infantile. Ascoltandola sentirete suonare un adulto, una personalità». Parola di Sokolov, praticamente un'investitura. Per la verità, anche Sergei Babayan, il maestro del pianista numero uno al mondo, Trifonov, a parlato di Dovgan in termini di «talento speciale. Mi ricorda Trifonov per il coinvolgimento massimo che ha nella musica. Come lui prova gioia quando suona e così contagia anche il pubblico. Sento che sarà una pianista speciale, di quelle che fanno la storia del pianoforte». Sarà interessante seguire la crescita della fanciulla di Mosca che dalla sua parte ha un talento puro e il carattere per assecondarlo, oltre che mentori come Sokolov e pure Valery Gergiev che già l'ha inserita nel Festival di San Pietroburgo. Alexandra ha l'aspetto d'una bimba. Una bimba dal sorriso serio, a scuola dalle 9 del mattino alle nove di sera, ultimamente capita sempre più spesso che non possa frequentare le lezioni poiché in tour, ma segue un programma su misura che tien conto del suo essere speciale. Suona da quando ha 4 anni, ha vinto la sua prima medaglia a 7, al Villahermosa Internet Competition in Mexico, poi ne sono seguite altre 8. Sono i genitori, entrambi pianisti, ad accompagnarla nei viaggi, o meglio, si alternano poiché nella residenza di Mosca c'è il piccolo Vitya Vodgan di 6 anni. C'è qualcosa oltre al piano, chiediamo alla ragazza? «I pattini, poi adoro la danza, a casa ho le scarpette e mi diverto a ballare sulle punte».

Ma la passione che vien subito dopo quella per il pianoforte è la pittura. «Mentre studiavo Children's Corner di Debussy ho dipinto un quadro per ogni pezzo musicale. Volevo accompagnare con disegni anche le parti dell'Album per la gioventù di Ciajkovskij, ma non sono riuscita a ultimare».

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