Un anno di isola pedonale: cattivo affare per il Castello

L'area chiusa al traffico nell'aprile scorso non era piaciuta ai commercianti Ora i timori vengono confermati: tante bancarelle, pochi turisti e negozi vuoti

Un anno di isola pedonale: cattivo affare per il Castello

Fra poco più di un mese compirà un anno. È quindi tempo di bilanci per l'isola pedonale di piazza Castello. L'area chiusa al traffico il 22 aprile dello scorso anno fortemente voluta dal Comune e osteggiata da commercianti e residenti. Il progetto non è mai piaciuto, e piace ancora meno adesso visto che chi in quella zona ci lavora e ci vive ha recentemente lanciato l'ennesimo allarme. La piazza si sta lentamente trasformando in un suk, con una serie di chioschi definiti «indecorosi» dal comitato di quartiere Buonaparte-Cairoli. Ma a preoccupare non è solo l'estetica. I commercianti stanno letteralmente andando in bancarotta, perché nonostante le giornate primaverili intorno al Castello Sforzesco non ci va quasi nessuno.

E la mega isola, pensata per passeggiate, jogging e corse in bicicletta, viene ignorata dalla maggior parte dei milanesi. Basta fare un giro in pieno giorno per rendersene conto. In una soleggiata mattinata infrasettimanale, in piena pausa pranzo, i chioschetti che vendono souvenir sono completamente vuoti. Quelli che dispensano cibo e gelati vantano file da quattro persone, mentre intorno alla fontana prendono aria pochissimi passanti. I turisti? Sono una chimera, perché da quando ai pullman non è più concesso entrare, loro scendono molto prima, ed entrano direttamente nel parco Sempione dagli ingressi secondari. Il risultato è che piazza Castello è desolatamente vuota. A parte lo sporadico passaggio di qualche runner. Così, mentre Palazzo Marino continua a parlare di rivoluzione storica, da una parte ci sono i residenti, che detestano i baracchini e chioschetti sorti fra l'Expo Gate e l'ingresso del Castello. Dall'altra i commercianti, che rischiano di fallire. «Da quando hanno chiuso la piazza qui non viene più nessuno - spiega il proprietario di un'edicola -. Di souvenir ne vendo davvero pochissimi. Ma il danno maggiore l'ho subito con i giornali. Quando passavano le auto, tantissime persone si fermavano al volo per acquistarli». Con il risultato di rischiare il fallimento. «Prima della pedonalizzazione non ero ricco - prosegue -, ma alla fine del mese potevo contare su uno stipendio dignitoso. Ieri non ho intascato neanche un euro». E la situazione è uguale per tutti. «Io su qualche cliente posso contare perché vendo cibo - spiega un altro esercente -, ma solo ed esclusivamente in pausa pranzo. Nel resto della giornata di qui non passa nessuno. E dopo il tramonto non ne parliamo: questa piazza diventa un vero deserto». Insomma, chi aveva immaginato questa pedonalizzazione come un mezzo per dare più valore al castello e alla sua piazza, e per regalare un luogo di relax ai cittadini, si è sbagliato.

E, a distanza di un anno dall'avvio del progetto, si sono rivelate fondate le previsioni di chi aveva immaginato un enorme flop. Così, mentre il traffico lungo Foro Bonaparte continua a essere congestionato, a godersi il sole in piazza Castello è solo un centinaio di persone.

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